SANTERAMO IN COLLE - Nunzio Lella, il primo calciatore santeramano a realizzare il sogno di poter giocare in A, è strafelice. E la prima cosa che ha fatto, subito dopo la finale di ritorno dei playoff di serie B allo stadio San Nicola vinta col Cagliari, è stata telefonare a suo padre Giuseppe, dipendente della Natuzzi, soprannominato «Beccalossi» e con una grande passione: il calcio. «Papà, hai visto?». «Sì, Nunzio - ha risposto Giuseppe - ho visto. Sono orgoglioso di te». Una gioia immensa per papà Giuseppe e mamma Nica, casalinga: «Che dire? Dopo tanti sacrifici, una gioia infinita, non avrei mai immaginato questo traguardo per mio figlio. Sono orgoglioso di lui. Vederlo giocare è stato incredibile, da brividi. Dal 2011, tutti i giorni io o mio marito lo abbiamo accompagnato a Bari per gli allenamenti. Nonostante questo continuo viaggiare, Nunzio non ha mai trascurato gli studi: si è diplomato all’Itc Pietro Sette con ottimi voti».
Il Cagliari tornerà così a calcare i campi della massima serie dopo una stagione non facile ma conclusasi con un’impresa memorabile. E a Santeramo in Colle il cuore dei tifosi era diviso tra i sostenitori della squadra barese e i fan di Nunzio Lella, cresciuto a pane e pallone. Centrocampista, classe 2000, Lella è nato calcisticamente nelle giovanili del Bari, società dove è rimasto fino al fallimento del club, avvenuto nel 2018. Nell’estate dello stesso anno è poi passato al Cagliari. È stato in prestito all’Olbia, militando in C. Nunzio aveva appena 4 anni quando chiedeva ai suoi genitori di potersi iscrivere alla stessa scuola calcio frequentata da Francesco, suo fratello maggiore. Cosa impossibile data l’età. E così, non potendosi iscriversi si accontentava di giocare all’oratorio salesiano. Ogni giorno con il suo pallone andava «dai salesiani», a giocare a pallone.
Finalmente, compiuti sei anni ebbe la possibilità di iscriversi alla scuola calcio santeramana Acd Santeramo, gestita da Angelo Mariano (ex calciatore di Messina, Perugia, Reggina). Persona competente, paziente e molto amato dai ragazzi. «Avevo notato le capacità e le doti di Nunzio e per questo lo inserii con i ragazzi classe 97- racconta Mariano - e subito dopo, all’età di 11 anni, lo segnalai al Bari. Fu così che Nunzio passò agli Under 17 del Bari. L’altra sera, il mio cuore era diviso a metà, ma ho tifato per Nunzio».