Dillo alla Gazzetta

Bari, benvenuti nella «discarica»: via Dieta tra materassi, erbacce e blatte

Tita Schena

La denuncia dei residenti: «Nessuno viene a pulire nonostante le nostre segnalazioni»

BARI - «Che cosa abbia questa nostra strada, non l'abbiamo ancora capito. Ma di fatto noi abitanti in via Dieta di Bari siamo condannati a vivere nell'immondizia». Mentre la signora parla, le braccia si allargano quasi come una resa, attorno materassi abbandonati, erbacce che spuntano lungo le strade, siringhe, immondizia ovunque. Con il caldo afoso ed umido la miscela è completa: la puzza acida si sente ancora prima di girare l'angolo.

Benvenuti in un pezzo di centro murattiano che sembra una tra le più brutte periferie urbane, di quelle dove il degrado si tocca con mano. Bellissimi palazzi antichi ridotti a latrina, marciapiedi impraticabili tra escrementi, rifiuti, segni inequivocabili di una presenza di tossicodipendenti.

«Siamo disperati, veramente – incalza la signora, mentre altri si avvicinano -. Tutto questo è sicuramente frutto di una diffusissima inciviltà, ma anche di pulizie urbane completamente assenti. Ora con il caldo sarà anche peggio, la puzza di putrefazione renderà questo isolato un incubo».

Visto lo stato, più che di semplice pulizia sarebbe necessaria una bonifica vera e propria. L'incrocio tra via Dieta e il ponte di corso Cavour è una discarica lercia.

«Vede quei due materassi? – dice un signore con alcune buste della spesa -. Sono lì da un mese». L'altra signora annuisce, abitano nello stesso palazzo. «Tutti noi residenti abbiamo chiamato l’Amiu almeno due volte ciascuno, abbiamo anche investito del problema l'amministratore del condominio, che a sua volta ha sollecitato la municipalizzata. Ci dicono che verranno, ma non si vede alba».

Via Dieta di Bari è una sorta di terra di mezzo. Centrale, sì, ma anche a ridosso della ferrovia, con il ponte di Corso Cavour a segnare il confine tra il centro e la città che si sviluppa oltre la ferrovia. Prima tra i piloni c'era una sorta di isola ecologica con i cassonetti, che ora sono stati spostati più di fronte all'Istituto Pitagora.

«La situazione è indecente – continuano i residenti -, blatte, sporcizia ovunque, persone che sia la sera, sia anche in orari meno serali, vengono e fanno di tutto. Con il caldo non si riesce a respirare. C'è chi tra noi residenti ha il cane, hai paura a farlo passeggiare, casomai prende qualche malattia. Non siamo figli di un dio minore, paghiamo le tasse, perché non vengono mai a pulire?».

Forse oltre a pulire si dovrebbero creare dei deterrenti, videocamere, un sistema di sorveglianza, perché i problemi di questa strada si trascinano irrisolti da anni. «Oggi si pulisce e dopo due giorni siamo punto ed a capo. Siamo veramente stanchi e sfiduciati», lamentano i residenti.

«Io poi vorrei capire una cosa – dice la signora che per prima ha segnalato la situazione -, quando chiamo una qualsiasi azienda di servizi, per qualsiasi motivo, mi viene aperto un ticket con tanto di numero e sigla dell'operatore al quale ho trasmesso la segnalazione. Perché con Amiu non è possibile? Io so quante telefonate ho fatto e quante risposte rassicuranti a vuoto ho ricevuto, ma vorrei poterlo provare. Ma non mi viene data la possibilità di dimostrarlo. Anche questo non è giusto».

RACCOLTA INGOMBRANTI IL NUMERO VERDE - Più cura. Servirebbe una maggior cura. Da parte di tutti, cittadini ed Enti. Amiu ha da tempo attivato un servizio di raccolta ingombranti (materassi compresi), basta una semplice telefonata al numero verde, 800-011558 e un operatore provvede ad indicare il giorno di raccolta. Per chi ha telefonato, c'è solo l'onere di dover depositare il rifiuto ingombrante all'ora e nel luogo indicato: fuori dal portone. «Un servizio che io per primo ho recentemente utilizzato e che si è svolto con la massima precisione – dice un residente in via Zuppetta, strada esattamente parallela a via Dieta di Bari -, peccato che per molti incivili sia persino faticoso fare una telefonata». 

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