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Ancora furti a Molfetta... e sparisce pure il pappagallo

 
Matteo Diamante

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Matteo Diamante

Ancora furti a Molfetta... e sparisce pure il pappagallo

«Rapito» Rudy, mascotte di un negozio di animali E una banda ruba due escavatori, un camion e un bobcat

Martedì 16 Maggio 2023, 09:00

MOLFETTA - Continuano ad essere settimane molto difficili quelle vissute a Molfetta in termini di gestione di criminalità e microcriminalità. La settimana appena trascorsa è stata una delle peggiori, tale da aver fatto salire il livello di attenzione. Partendo dai fatti di Piazza Emanuele (dopo il flash mob dimostrativo) a cui sono seguite le parole del sindaco Tommaso Minervini. «Quanto è accaduto a ridosso di piazza Vittorio Emanuele, mentre era in corso una manifestazione silenziosa contro l’illegalità, è un atto insopportabile. Non può essere sottaciuto, tollerato, giustificato - ha esordito il primo cittadino - Liberi cittadini, insieme, per sottolineare la necessità di contrastare ogni forma di illegalità, a due passi i carabinieri e sulle loro teste i fuochi esplosi da chi, evidentemente, si sente in diritto di considerare quella piazza e gli spazi circostanti roba loro. Gentaglia che è necessario fermare per restituire serenità ai residenti di quella parte di città e a quanti, in altri quartieri, sono costretti a subire le stesse arroganti provocazioni».

Fatti di cui Tommaso Minervini ha già provveduto ad informare il Prefetto di Bari e la Procura della Repubblica di Trani. Non fa dormire sogni tranquilli né a Molfetta e né ad altre città limitrofe il furto avvenuto nell’ultimo fine settimana. Alcuni malviventi sono entrati nella sede operativa della Favuzzi Group (sulla provinciale per Ruvo di Puglia), leader affermata nell’area edilizia, e sono fuggiti con due escavatori, un camion con rimorchio e un bobcat. Il custode del deposito edile è stato sorpreso da sei o sette persone che, dopo averlo minacciato ed intimato di tenere la bocca chiusa per evitare che chiamasse le forze dell’ordine, l’hanno fatto allontanare per mettere a segno il colpo. Uno dei due escavatori, caricato su un camion con rimorchio, è stato recuperato dai militari lungo la strada statale 16 bis, all’altezza dello svincolo Molfetta nord, in direzione Foggia, mentre del secondo escavatore, del bobcat e dei ladri si sono perse le tracce. Si tratta di un colpo premeditato ma che ne presagisce altri più importanti. A rischio bancomat o esercizi commerciali blindati del territorio.

L’altra vicenda Eppure a fare il giro dei social, a Molfetta, c’è un’altra vicenda in grado di intenerire una città intera e non solo. La scorsa settimana ad essere preso d’assalto è stato un negozio di Via Baccarini dedito alla vendita di prodotti per animali. I malviventi, oltre ad aver portato via il fondo cassa di ben 100 euro, un computer, parafarmaci, antiparassitari e diversa collari, hanno sottratto il bene più prezioso per i titolari di quell’esercizio commerciale. Parliamo del pappagallo della specie “ara” di circa 20 anni di età chiamato simpaticamente Rudy e divenuto il beniamino dei clienti. E non solo dei clienti. Chiunque a Molfetta si sia trovato a percorre a piedi Via Baccarini si sarà imbattuto, almeno una volta, in quel simpatico pappagallo. Per quella che negli anni era divenuta una vera e propria mascotte per la città è partita una campagna di solidarietà allo scopo unico di ritrovare il volatile. Lo stesso titolare del negozio derubato Michelangelo Mastropierro ha dichiarato sui social di essere disposto a tutto per tornare in possesso del suo pappagallo, mostrando tanta disperazione. Come già sottolineato, si tratta ratta un’ara ararauna gialloblu, di origine sudamericana, di oltre venti anni «con un valore commerciale superiore a mille euro - ha affermato Pasquale Salvemini del WWF - una specie che si affeziona molto agli umani e, per questo, il repentino cambio di proprietario potrebbe causare più danni che altro, sino alla morte». La sezione cittadina dell’Ente Nazionale Protezione Animali, intanto, ha promosso un forte appello «affinché Rudy, da anni accudito e amato da proprietari, clienti e passanti, possa essere ritrovato e restituito. Finché c’è vita, c’è speranza e noi speriamo che qualcuno, può anonimamente, farlo ritrovare».

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