la città che cambia
Bari, il «Reef» rinasce: c’è il nuovo gestore
L’obiettivo: riaprire lo storico locale la prossima estate
BARI - L’obiettivo è riaprire i cancelli nella prossima stagione estiva. In quello che fu il luogo simbolo della ristorazione e della movida. Con affaccio sul mare. Sembra arrivare a destinazione la rinascita dell’ex Reef. Gli storici spazi sul lungomare San Giorgio di Bari per i quali il Comune cerca un nuovo gestore. Una concessione demaniale della durata minima di 12 anni – prorogabili a 15 – per recuperare un luogo che oggi assomiglia a un rudere e meno ai fasti danzanti e conviviali di un tempo. Nelle scorse ore l’apposita commissione di gara ha dato un’accelerata alla procedura amministrativa esaminando le uniche due offerte (sulle complessive quattro pervenute) ammesse alla selezione. A classificarsi al primo posto la «Teorema», la società dell’imprenditore della ristorazione Angelo Schirone, che ha incassato un miglior punteggio pari a 82,52. A seguirla, con 69,25 punti, l’«Alterno» dell’imprenditore Tommaso Pepe, che invece aveva presentato un maggior rialzo sul canone annuo posto a base di gara, arrivando a offrire oltre 42mila euro.
Ma a dare più punti sono stati gli aspetti tecnici delle proposte e su questo fronte Teorema ha fatto meglio, pur presentando un canone annuo più basso. Nel progetto di Teorema ci sarebbe il prestigioso coinvolgimento della chef pugliese e di fama mondiale, Cristina Bowerman, molto conosciuta negli Usa ma anche in Italia per il suo «Glass Hostaria», noto ristorante stellato a Trastevere. Insomma, un progetto molto corposo per il quale si attende l’aggiudicazione definitiva. Non a caso investire sul litorale San Giorgio significa approfittare anche delle enormi potenzialità generate dall’imminente cantiere di Costa Sud, il parco da sei chilometri lungo il mare finanziato con i fondi del Pnrr.
Il progetto sul trullo oggi rudere abbandonato E in attesa della rinascita dell’ex Reef, il Comune cerca anche di piazzare sul mercato un altro immobile abbandonato, sempre sul litorale a sud. Si tratta dell’ex lido Trullo – anch’esso ormai trasformato in un rudere a cielo aperto – per il quale il precedente bando è andato praticamente deserto dopo la bocciatura delle uniche due offerte presentate. Anche per l’ex stabilimento balneare, chiuso da circa tre anni, si parte da una concessione demaniale di 12 anni, prorogabili a 15, ma con un canone annuo a base d’asta di circa 15mila euro. A disposizione ci sono circa 9mila metri quadri per la balneazione, la ristorazione e il relax.
Il Trullo è stato per molti baresi, e non solo, la tappa simbolo delle stagioni estive prima della definitiva chiusura. Anche sul lato opposto del lungomare, nella zona nord, il Comune cerca di assegnare altre concessioni demaniali. In particolare per i sei locali, mai entrati in funzione, della piastra del waterfront di San Girolamo. Nei giorni scorsi è stato pubblicato il primo bando per l’assegnazione delle uniche due unità immobiliari (le altre quattro saranno invece riservate allo sport e a finalità sociali e aggregative) da destinare ad attività di ristorazione e di vendita di prodotti e servizi in ambito sportivo e turistico. Si tratta di due locali, situati ai lati opposti dell’edificio, dotati anche di annesso balcone e terrazzo. Ciascuna concessione potrà avere una durata minima di quindici anni e una massima di venti, per un canone annuo a base di gara pari a 3.377,50 euro.
UN REGOLAMENTO PER I LOCALI TRA PALESE E SANTO SPIRITO - Per altri immobili abbandonati sul mare, specie nelle zone di Palese e Santo Spirito, Palazzo di Città è invece al lavoro su un apposito regolamento che approderà a breve in Consiglio comunale. Si tratta delle norme sugli «usi temporanei», della durata massima di tre anni, di terreni, edifici, strutture e chioschi abbandonati da destinare a iniziative economiche, sociali, culturali e di valorizzazione.