BARI - La battaglia sul concorso per professore di prima fascia di Medicina Interna, bandito dall’Università di Bari per il dipartimento di scienze biomediche e oncologia umana nel dicembre 2020, si arricchisce di una nuova puntata. Questa volta è il Tar a rimettere in gioco le carte nella «partita» tra il professor Roberto Ria (vincitore del concorso poi annullato), l’Università e il contendente Vito Racanelli.
I giudici «ritenuto - si legge nell’ordinanza - che le esigenze cautelari del ricorrente (Ria, ndr) siano apprezzabili e tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito» hanno fissato per il prossimo 18 aprile la discussione sulla legittimità del decreto con il quale Uniba, il 1 dicembre scorso, ha annullato la nomina della commissione esaminatrice nella procedura selettiva, così di fatto annullando l’esito del concorso vinto ormai quasi due anni fa dal professor Ria. In quella stessa data si celebrerà l’udienza per discutere il ricorso che Racanelli aveva presentato contro l’esito del concorso (prima che il rettore lo annullasse).
Un vicenda che può apparire ingarbugliata e che per essere compresa va ripercorsa passaggio per passaggio. A gennaio 2021 viene nominata la commissione e a fine marzo Ria veniva dichiarato vincitore. A sollevare dubbi sulla regolarità dell’iter è il professor Racanelli, evidenziando che uno dei componenti della commissione «alla data della nomina non possedeva i requisiti che le avrebbero consentito di svolgere le funzioni di commissario del concorso in esame», in particolare numero di lavori e pubblicazioni scientifiche. A luglio 2022, dopo una verifica interna, il rettore decide di non annullare il concorso, ritenendo che «va dimostrato che la non corretta composizione della commissione abbia influenzato l’andamento del concorso e l’esito negativo per il candidato ricorrente», salvo cambiare idea con un annullamento in autotutela, il 1 dicembre, spiegando che «questa amministrazione sta provvedendo alla riformulazione del regolamento per la chiamata dei professori di ruolo». Solo cinque giorni dopo, il 6 dicembre, il Tar avrebbe dovuto discutere la causa perché nel frattempo Racanelli, rappresentato dagli avvocati Giacomo Valla, Andrea Moreno, Franco Gagliardi Lagala, aveva presentato ricorso ai giudici amministrativi.
L’avvocato Luigi Paccione, difensore del professor Ria, che per effetto del decreto del rettore è stato retrocesso a professore associato, da ordinario, chiede a questo punto un rinvio per poter impugnare l’ultimo decreto di annullamento. Il Tar accoglie la richiesta e fa slittare la decisione ad aprile, «onde consentire al controinteressato la proposizione del preannunciato mezzo di tutela», evidenziando che comunque «il rinvio non pregiudica in alcun modo» il professor Racanelli, «il quale, allo stato, ha ottenuto la soddisfazione dell’interesse dedotto in giudizio ovvero la rinnovazione della procedura di valutazione». Ria, come anticipato, impugna il decreto e il Tar ora gli dà ragione sull’urgenza di decidere (in questo procedimento il professor Racanelli non si è costituito perché, riferisce la difesa, il ricorso non sarebbe entrato nella sua disponibilità). Il 18 aprile, quindi, potrebbe essere la data decisiva per dirimere una volta per tutte questa vicenda. Sempre che, nelle more della decisione dei giudici, l’Università non prenda ulteriori autonome iniziative.