BARI - Un po’ moralizzatori, con la licenza di diffondere tra le strade e i quartieri il vangelo della buona raccolta differenziata. Ma allo stesso tempo anche un po’ «analisti», con il compito di monitorare lo stato di salute e di saturazione dei cassonetti stradali. Ad annotare gli orari di maggior riempimento, le principali tipologie di rifiuti conferiti e le condizioni strutturali degli stessi contenitori. Informazioni da girare poi all’azienda di igiene urbana in vista dell’avvio del nuovo sistema digitale.
Comune e Amiu Puglia chiamano all’appello i percettori del reddito di cittadinanza. Beneficiari che dagli inizi del nuovo anno saranno coinvolti in uno dei nuovi Puc. I Progetti di utilità alla collettività che i Comuni possono attuare in collaborazione con altri soggetti o enti al fine di garantire una vera inclusione sociale.
Nel caso specifico si tratta di un primo progetto pilota con l’Amiu e attivo nei cinque Municipi, quartieri all’interno dei quali ci saranno delle prime squadre di percettori di reddito di cittadinanza pronte a dare supporto alle tematiche ambientali e a una più corretta gestione nella raccolta dei rifiuti.
«Abbiamo attivato un apposito tavolo con Amiu per esaminare il progetto e tutte le fasi propedeutiche, tra le quali la selezione dei soggetti (in base all’età, al sussidio percepito e alla pregressa esperienza lavorativa) e l’individuazione delle esigenze per i singoli quartieri. Dopo queste analisi avremo il numero esatto delle persone da chiamare», spiega il vice sindaco e assessore alle Politiche Attive del Lavoro e all’Innovazione Eugenio Di Sciascio.
«Le attività – aggiunge – saranno principalmente due: un gruppo si occuperà di campagne di sensibilizzazione e informazione nei quartieri oggi coperti dal sistema di raccolta porta a porta e un altro dovrà invece monitorare il livello di riempimento dei cassonetti stradali. Dati che da un lato ci permetteranno di migliorare il servizio di raccolta stradale e dall’altro di raccogliere manualmente le prime informazioni per la futura digitalizzazione dei cassonetti. Sensori che da remoto indicheranno il livello di riempimento di ogni singolo contenitore stradale favorendo così un servizio di raccolta più puntuale ed efficace».
I Puc possono essere svolti per otto ore settimanali, aumentabili sino a 16 e possono riguardare l’ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Non a caso già lo scorso anno il Comune ha attivato i primi progetti in collaborazione con la Procura, con le scuole e con l’Amtab. Nelle scuole i percettori di reddito sono stati impiegati, ad esempio, in piccole attività di pulizia e vigilanza, mentre con l’Amtab sono stati reclutati durante l’emergenza Covid per prevenire gli assembramenti a bordo dei bus e invitare i passeggeri ad indossare le mascherine. Negli uffici della Procura invece in 42 sono stati impiegati nella sistemazione e catalogazione di fascicoli e atti.
«E non escludiamo - annuncia l’assessore Di Sciascio - di riattivare con questi partners nuovi patti sociali, soprattutto nelle scuole».
Una lista di progetti che ogni mese aumenta grazie all’avviso pubblico che permette ai soggetti interessati (agenzie ed enti pubblici, uffici statali o enti del terzo di settore) di presentare al Comune manifestazioni di interesse per la realizzazione di nuovi Puc.
«E per ogni trimestre – conclude Di Sciascio – abbiamo ottimi riscontri e molte richieste».