BARI - Fino ad oggi (aggiornamento all’11 novembre) in Italia sono stati censiti 178.542 morti per Covid (23.322.522 casi rilevati), di cui 9.207 in Puglia (1.530.076 infezioni). La provincia di Bari (493.043 positività) piange, nel periodo della pandemia, per la scomparsa di 2.848 persone (791 nel 2020, 1.554 nel 2021, 503 quest’anno finora), un numero di gran lunga inferiore rispetto all’eccesso di mortalità riscontrato dall’Istat: in tre anni sono infatti decedute nel Barese oltre 6mila persone in più (a fine dicembre si raggiungerà quota 6.300), quindi più del doppio.
Il dato si rileva avendo come riferimento la media annuale del quinquennio 2015-2019. In Terra di Bari hanno perso la vita mediamente 11.574 persone all’anno, un livello decisamente più basso sia rispetto al 2020 (13.193: +14%), quando la pandemia si abbatté prevalentemente sul Nord, sia soprattutto in confronto al 2021, quando da noi sono morte 14.454 persone (+24,9%). Peraltro, anche riguardo al 2022 (ricordiamoci dell’ondata estiva), le previsioni non promettono nulla di buono (con un eccesso che è intorno al 15%, più del 2020), nonostante la protezione determinata dalla campagna vaccinale. I più deboli, purtroppo, come dimostra anche l’incidenza molto evidente di letalità nella fascia d'età dei più anziani, soccombono, soprattutto quando non seguono le indicazioni delle autorità. Attualmente la copertura con quarta dose della fascia degli over 60 (ma il virus è fatale ora soprattutto tra gli ultrasettantacinquenni) è pari a un quarto della platea candidabile (in cui ci sono anche i più fragili di tutte le età), in un momento in cui è stata autorizzata la quinta somministrazione.
MAGLIA NERA - Quel +24,9% in provincia di Bari dello scorso anno è un dato percentuale che balza agli occhi di per sé. Ma c’è di più: colloca il Barese al primo posto in assoluto in Italia per eccesso di mortalità. Il totale nazionale nel 2021 dei decessi per il complesso delle cause (in gran parte avvenuti nel primo quadrimestre, quando la copertura vaccinale era ancora molto bassa), in calo rispetto all’anno precedente (37 mila in meno: -5%), è rimasto comunque su livelli molto alti: 709.035 morti, 63 mila in più rispetto al 2015-2019, +9,8%. Ma in Terra di Bari si è andati ben oltre, facendo peggio in assoluto al Sud, dove l’incremento dell’eccesso di mortalità, rispetto al 2020, è stato del 4,8%, e anche in confronto all’intera Puglia, dove, da 39.835 decessi (media 2015-2019) si è passati a 44.650 nel 2020 (picco a novembre con 4.709, poi dicembre con 4.606), a 47.190 nel 2021 (picco a gennaio con 4.770, poi marzo 4.728 e aprile 4.651) e, con 30.497 morti fino ad agosto (picco a gennaio con 4.288), si suppone a oltre 45mila nel 2022.
DISCRASIA - Come chiunque potrebbe facilmente calcolare, la somma delle eccedenze negli ultimi tre anni in Puglia, rispetto al periodo 2015-2019, porta come risultato un totale di 18mila decessi in più, con la provincia di Bari che ne conta (come detto) circa un terzo. I morti ufficiali per Covid in Puglia (fonte Regione Puglia) sono però al momento 9.207 (2.658 nel 2020,4.360 nel 2021 e 2.189 finora nel 2022). A fine dicembre saremo intorno a quota 10mila, una soglia però di gran lunga inferiore ai 18mila stimati, che corrispondono all’80% in più. Delle due l’una: o c’è un errore nelle registrazioni di morte per Covid, in realtà semmai da riconsiderare in difetto, stando alle convinzioni di molti specialisti (il virus da tempo rappresenta solo una comorbidità, non è causa diretta di morte), oppure prevalentemente in questi anni è molto cresciuta la letalità per altre patologie (malattie oncologiche, cardiovascolari eccetera). In ogni caso, almeno nel 2021, è nei numeri l’incapacità del sistema sanitario locale di far fronte alla domanda di cura. Resta da capire se ci sia stata inefficienza nell’affrontare il Covid (di certo è accaduto nella prima fase, al cospetto di un virus sconosciuto e in mancanza di vaccini, monoclonali e antivirali specifici) oppure, come sembra evidente nelle fasi successive, nel garantire l’assistenza sanitaria dei pazienti affetti da altre malattie.