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Matteo Diamante
11 Gennaio 2021
BARI - Musica, pianobar, piccole band, a volte cover band. Sono questi gli aspetti in comune dell’esordio di molti giovani artisti, divenuti grandi grazie al loro talento o grazie alla lungimiranza di talent scout, presenti al posto giusto e nel momento giusto.
Non è stata propriamente la musica a lanciare Giò Evan, al secolo Giovanni Giancaspro, ma un’arte sopraffina, fatta di parole e versi, capaci di portarlo sulla «vetta dei divi»: quel palco dell’Ariston che calcherà tra poco meno di due mesi tra i big della musica italiana. Il giovane Giancaspro, molfettese di nascita, sarà a Sanremo con Arnica un brano ispirato ad un’erba montana, appartenente alla famiglia delle Asteraceae, con proprietà antinfiammatorie, i cui fiori, di un vivo colore giallo-arancio, sbocciano tra luglio e agosto.
Sebbene la carriera del 32 enne artista nato a Molfetta, ma cresciuto a Gubbio, sia soltanto sulla rampa di lancio, nella città umbra è conosciutissimo. Negli anni passati ha frequentato molti locali del caratteristico borgo umbro, lasciando un segno indelebile in chi ha ascoltato i suoi versi, spesso di natura misteriosa, ma assolutamente riflessivi.
È quanto afferma Luca Cacciamani, titolare del pub «The Village» a Gubbio, molto frequentato da Giovanni Giancaspro e nel quale si è esibito nel 2016 nel corso del suo «Sorprendimi Live Tour», una fusione tra uno spettacolo teatrale, un reading poetico, un convegno di filosofia umoristico e un concerto jazz.
«La partecipazione di Giovanni Giancaspro al prossimo Festival di Sanremo – ha affermato il titolare del pub The Village - non ci sorprende più di tanto, ma ci riempie di una grandissima soddisfazione. Sapevamo che prima o poi Giovanni avrebbe spiccato il volo grazie ad un talento sopraffino ed innato. È un artista che abbiamo imparato a conoscere molto bene grazie ai suoi versi che arrivano immediatamente al cuore e alla mente. Quella di Giò Evan – ha proseguito Luca Cacciamani – è un tipo di poesia concreta, che fa del vivere quotidiano la sua ispirazione».
È stato lo stesso Cacciamani a raccontare Giò Evan come persona, introversa, ma decisa, oltre che colta e concreta nonostante la giovane età.
«Il suo spettacolo fu un autentico successo in quel 2016 – ha sottolineato – e ricordo che il pub era completamente pieno. Nonostante le diverse pubblicazioni e una collaborazione già avviata con Rizzoli, mai avrei pensato che il suo spettacolo, fatto di musica e poesia, potesse attirare nel mio locale una clientela davvero trasversale. Non vedo Giovanni Giancaspro da circa un anno qui a Gubbio – ha proseguito – ma garantisco che è una persona umile, ma che al tempo stesso sa cosa vuole».
Giò Evan, una vita trascorsa a Gubbio, ma nativo di Molfetta, dove personalmente nessuno lo ha mai incontrato, ma tuttavia è conosciuto grazie ai suoi versi.
«Sapevo che Giovanni Giancaspro fosse pugliese di nascita – ha affermato il titolare del pub di Gubbio – il suo accento è inequivocabile, quasi un marchio di fabbrica. Nonostante sia cresciuto qui, la sua famiglia è riuscita a trasmettergli quel tocco di “pugliesità” apprezzabile in molti dei suoi versi».
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