BARI - Improvvisamente virtuosi. Dopo due giorni (e notti) di «coprifuoco» Bari si riscopre irreprensibile. Sarà la paura della nuova ondata di contagi. La pandemia è tornata a bussare con forza alle porte di una città che dopo una estate di mala-movida sfrenata ha ripreso a mantenere le distanze fisiche e a indossare la mascherina. Nelle prime 48 ore di interdizione degli assembramenti, nella rete dei controlli sono rimasti impigliati solo in due «negazionisti de facto», irriducibili dell’#iodellamascherinamenefrego. Il dato della città di Bari si riferisce ai controlli effettuati lunedì e martedì. Per la prova del nove bisognerà aspettare il fine settimana.
Il questore Giuseppe Bisogno ha già attivato il dispositivo straordinario per contenere la diffusione del Sars-Cov-2. «In realtà - precisa Bisogno - non ci siamo mai fermati. Abbiamo continuato a vigilare dopo la fine del lockdown, senza però inasprire la pressione sui cittadini. Abbiamo adottato regole di ingaggio e mantenuto una condotta diversa rispetto a quella che caratterizza la nostra azione di contrasto al mondo del crimine. Abbiamo rispettato le fragilità, le debolezze, le condizioni sociali mutate dopo il regime di quarantena. Ora però - aggiunge - è importante che si torni a tenere alta la guardia. Dobbiamo difendere la salute ma anche l’integrità del sistema sociale ed economico. Mantenere le distanze di sicurezza e ricorrere alle protezioni individuali sono accorgimenti che non comportano sacrifici e rinunce troppo gravose ma che aiutano a tenere lontano il contagio»
Come avete strutturato i controlli?
«I 19 obiettivi sensibili individuati dall’ordinanza del sindaco ricadono in tre grandi macroaree, nei cui confini si muovono ogni sera dalle tre alle quattro pattuglie. Una attività straordinaria che impegna in media una decina di uomini il cui obiettivo è il contenimento della diffusione del Covid. Ci sono poi le attività per così dire istituzionali finalizzate a garantire l’ordine e la sicurezza. Stiamo erigendo un argine alla diffusione dei contagi in perfetta sinergia con Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia locale con il coinvolgimento del contingente dell’Esercito che è già impegnato nel progetto “Strade sicure”. È importante spiegare che i controlli non stanno interessando unicamente le tre aree individuate dall’ordinanza comunale ma toccheranno tutti i quartieri ed i luoghi di ritrovo. In questo momento stiamo ottimizzando le nostre risorse in termini di uomini e di mezzi. Il lavoro straordinario verrà ricompensato».
Carenze nella dotazioni di mascherine e scarsa conoscenza delle dinamiche di contagio, sono stati i problemi che hanno incontrato le forze dell’ordine durante la prima ondata di contagi. La situazione è migliorata?
«Oggi i nostri uomini e le nostre donne - risponde il questore - sono dotati delle protezioni individuali necessarie e sono molto più preparati grazie alle informazioni diffuse periodicamente dai medici dell’Ufficio sanitario della Polizia di Stato. Dimostrazione ne sia il numero quasi inesistente di casi di contagio. Poliziotti, carabinieri, finanziari e agenti della polizia locale sono molto più preparati».
In nove mesi a Bari i casi di contagio tra le forze dell’ordine sono stati pochissimi. Ieri tre agenti della Squadra mobile che la scorsa settimana sono entrati in contatto con un collega risultato positivo al Covid e che non lavora a Bari, si sono sottoposti a tampone faringeo. Gli ambienti sono stati sanificati e la Squadra mobile è regolarmente operativa.
Solo due sanzioni dopo le prime 48 ore di controlli. I baresi sono diventati improvvisamente disciplinati?
«La differenza, in situazioni come questa - puntualizza Bisogno - la fa il senso di responsabilità. In ballo c’è la salute, un bene preziosissimo, ma ci sono anche posti di lavoro, la sopravvivenza stessa di un intero sistema produttivo. Ognuno deve fare la sua parte, dare il proprio contributo. Rispettare le regole vuol dire tenere sotto controllo la diffusione del virus ma anche, per quello che riguarda il nostro ruolo, aiutare le forze dell’ordine a svolgere nella maniera più rapida ed efficace possibile il compito di contrastare la criminalità comune e quella organizzata che non si fermano neppure davanti al rischio del contagio».