MOLA DI BARI - Dovranno abbandonare gli immobili entro dieci giorni dalla notifica dell’ordinanza di sgombero, portando via tutte le loro cose. In caso contrario, senza ulteriori avvisi, il Comune di Mola procederà a liberare in maniera coattiva un villaggio vacanze con 26 alloggi sul mare.
È quanto dispone l’ordinanza firmata ieri dal direttore del settore Patrimonio del Comune, Francesco Porrelli, che decreta lo sgombero «a carico degli occupanti, senza titolo, dell’immobile».
Da sgomberare è il residence-fantasma spuntato su suolo comunale, tra Mola e Torre a Mare e, stando a quanto accertato, completamente sconosciuto all’erario, al fisco, all’Agenzia del territorio (ex Catasto).
«È una questione spinosa - spiega il sindaco Giuseppe Colonna - che prende origine nel 1988. Io avevo 7 anni. Dopo quanto emerso a seguito di una interrogazione consiliare, nel luglio 2019 abbiamo avviato un percorso di ricostruzione della vicenda e di aggiornamento dei dati. Ci sono state alcune conferenze di servizi. Ho condiviso alcuni passaggi con il prefetto di Bari e alcuni legali di fiducia dell’ente fino a giungere alla soluzione, naturale, dell’ordinanza di sgombero già matura nello scorso mese di dicembre quando il comando della Polizia locale riscontrò quella che era la situazione attuale, con la presenza di occupanti abusivi dell’immobile. La procedura è stata interrotta da marzo a maggio per via del Covid. Poi il procedimento ha ripreso il suo cammino e ieri il dirigente del settore Patrimonio ha firmato questa ordinanza di sgombero che mi auguro possa mettere la parola fine a una situazione molto antipatica. Con questo provvedimento, l’ente ha fatto tutto il possibile perché si possa dare corso a quello che la legge prevede».
Un po’ di storia. L’incredibile vicenda del residence-fantasma è venuta alla luce un anno fa a seguito di una interrogazione presentata dal consigliere comunale di opposizione Michele Daniele (M5S), che dopo aver consultato il bilancio comunale e Google Map ha scoperto la presenza di questo villaggio turistico completamente sconosciuto all’ente proprietario del suolo: «Dall’esame degli allegati all’ultimo bilancio di previsione - ha spiegato - è emersa la presenza di quest’area nella lista del patrimonio comunale e ci si è chiesti come venisse utilizzata».
Dopo l’interrogazione sono scattate le verifiche e dalle ispezioni degli agenti della Polizia locale e degli ispettori inviati dall’ufficio Patrimonio e dal settore Urbanistico del Comune, è arrivata la conferma della presenza degli immobili, tutti peraltro regolarmente allacciati all’Enel e raggiunti dal servizio di igiene urbana. Si tratterebbe quindi di vere e proprie case-fantasma, non sfuggite all’occhio attento delle sofisticate apparecchiature aereo-fotogrammetriche in dotazione a Google e all’Agenzia del territorio. I successivi sopralluoghi hanno quindi consentito l’identificazione degli occupanti cui, ieri, è stata contestata l’occupazione abusiva dei luoghi e ordinato lo sgombero. I 26 presunti abusivi potranno, a loro volta, presentare opposizione all’ordinanza, ricorrendo al Tar entro 60 giorni o al presidente della Repubblica entro 120.