La storia
Mola di Bari riabbraccia Donato, ritornato dall’«inferno» Coronavirus
Il macellaio guarito festeggiato dai residenti del centro storico
MOLA DI BARI - È stato accolto con applausi, e i cartelloni dei bimbi. Mola reagisce così a un’altra piccola vittoria contro l’emergenza coronavirus, con un «bentornato» travolgente che ha coinvolto un intero quartiere. A riceverlo è stato Donato Ruggieri, maestro macellaio guarito dal Covid-19 che ieri, dopo quattro lunghissime settimane di ospedale, è ritornato nella propria abitazione nel centro storico.
Il primo gesto che ha compiuto, appena sceso dalla sua Panda color ocra, è stato liberatorio: ha calciato un piccolo pallone lanciatogli da familiari e vicini di casa.
Le manifestazioni di commozione e gioia delle tante persone scese per strada e affacciate ai balconi e alle finestre hanno dato forza all’incedere lento e sorpreso di Donato con indosso la mascherina che solo dopo un po’ ha sciolto il suo imbarazzo alzando le braccia in segno di vittoria. Il mostro è stato sconfitto e la gente ha gioito con lui.
Le immagini che riprendono la scena, in strada, mentre saluta emozionato il quartiere, sono state riprese dalla figlia Alessandra che ha pubblicato il video sui social per lanciare un segnale di speranza, commentando: «Perdonateci se ci siamo “assembrati” ma era il minimo che potevamo fare per lui dopo un mese di reclusione in cui non ha visto nemmeno un volto. Abbiamo mantenuto le distanze, non ci siamo abbracciati, nè baciati, abbiamo solo salutato come si deve un campione. Il più grande di tutti i tempi».
Questo è il volto che Mola sta mostrando nei giorni dell’emergenza. Una città solidale e altruista che non ha nascosto le lacrime per il ritorno di un concittadino e si è riversata in massa nel quartiere Trinità per donare a don Costantino Liberti, il parroco della chiesa omonima, i beni di prima necessità destinati alle famiglie in difficoltà, che nei giorni scorsi alcuni ignoti avevano rubato dopo aver fatto irruzione nell’oratorio che, per l’occasione, era stato trasformato in deposito per far fronte all’emergenza.