emergenza coronavirus
Bari, giunte tremila telefonate di anziani soli
L'assessora al Welfare, Francesca Bottalico, riferisce di 5830 interventi di assistenza in dieci giorni
BARI - In dieci giorni le tredici linee attivate dall’assessorato al Welfare del Comune di Bari per l'emergenza coronavirus hanno ricevuto tremila telefonate, prevalentemente da anziani soli, alcuni impauriti perché hanno figli fuori città. Fino ad oggi, inoltre, sono stati effettuati 5.830 interventi nelle strutture per senza dimora, nei campi di accoglienza e nelle comunità in difficoltà e altri 1.500 per le consegne a domicilio di spesa e farmaci.
L’assistenza a chi ha bisogno non si è fermata e anzi è aumentata dall’inizio dell’emergenza. Sono in media 260 le telefonate che arrivano ogni giorno su 13 linee (due numeri verdi, sette fissi e quattro cellulari) alle quali rispondono altrettanti operatori. «Chiamano prevalentemente donne chiedendo soprattutto beni alimentari e farmaci - spiega l’assessora Francesca Bottalico, che tra i cellulari che squillano in questi giorni ha messo anche il suo - In tantissimi hanno perso il lavoro, erano precari o lavoravano in nero, e ora si trovano in grossissime difficoltà economiche. Chiamano poi cittadini che hanno bisogno di farmaci salvavita o hanno problemi con il ritiro di protesi e poi tanti anziani soli, impauriti, con figli fuori Bari o anche figli fuori Bari che ci chiedono aiuto per i propri genitori rimasti soli in città».
Sono stati attivati inoltre 370 volontari, ai quali si aggiungono gli operatori sociali impiegati in tutte le strutture ancora aperte, il pronto intervento sociale, il segretariato, le strutture di accoglienza e i centri diurni per senza dimora, la porta unica d’accesso e i servizi di assistenza domiciliare per persone sole con problematiche socio-sanitarie importanti. Il tutto coordinato dalla task force dell’assessorato composta da 15 dipendenti, oltre a dirigente e assessora.