PUTIGNANO - Carnevale, penultimo atto di una grande festa in prossimità del traguardo finale.
Questa sera alle 18 è in programma la quarta sfilata dei carri allegorici, dei gruppi mascherati e delle maschere di carattere. Tre ingredienti determinanti per un carnevale che si fregia del riconoscimento «Patrimonio d’Italia per la Tradizione» riservato, dal ministero della Cultura, a quelle manifestazioni che, a livello nazionale, si distinguono per la capacità di mantenere vive le tradizioni del loro territorio con manifestazioni che si adeguano al mutar del tempo e incentivano la partecipazione dei turisti.
Un Carnevale che rientra nel brand delle eccellenze italiane e pugliesi, che alla sfilata di domenica scorsa ha registrato l’emissione di 24.800 biglietti e di 32mila presenze, residenti compresi.
«Sono state tre domeniche caratterizzate dal bel tempo - sottolinea Maurizio Verdolino leader della Fondazione di Carnevale - che ci hanno dato la possibilità di vivere tre bellissime giornate di cui, ancora oggi, continuiamo a raccogliere opinioni positive e di sostegno, per aver portato uno stile diverso fatto di fruibilità della città, dell’evento, del contatto diretto, di energia positiva. Certo non abbiamo la presunzione di considerarci infallibili, tuttavia quello di cui sono particolarmente fiero è di ritrovarmi una squadra che ce la sta mettendo tutta, affinché, dell’evento carnevale si possa essere tutti fieri ed orgogliosi.”
L’appuntamento di questo martedì grasso, oltre la sfilata, comprende la rappresentazione di due antichi riti del passato: lo “ndondaro” e “Il funerale di Carnevale”.
U’ ndodaro, o frastuono, è una gioiosa e rumoreggiante mascherata, prevista per il tardo pomeriggio, ripresa e riscoperta come antica tradizione, dagli insegnanti, gli alunni e i genitori dell’IC «Minzele-Parini». Un variopinto e assordante corteo, armato di ogni attrezzo idoneo a fare più rumore possibile, si reca al Municipio, preleva il sindaco, Luciana Laera, e insieme ad altre autorità, si mescola tra la folla con festosa allegria. Terminato il percorso previsto, il corteo si scioglie dopo aver riaccompagnato, in sede, il sindaco.
«Il funerale del carnevale» lo vediamo in coda alla sfilata notturna. Una tradizione che dura da 50 anni, tenuta in vita dall’Associazione Argo. È formata da persone serie e stimate nella vita quotidiana, che si trasforma in buontemponi e irriverenti personaggi per l’occasione. Trattasi di un corteo funebre con figure caratteristiche, tra cui l’inconsolabile vedova, preti, cardinali impettiti, suore che intonano nenie assurde. Il feretro del defunto carnevale approda infine in Piazza Plebiscito dove, dopo le condoglianze, si applica fuoco al fantoccio del carnevale rappresentato da un «porco» di cartapesta, sul quale si trasferiscono metaforicamente tuti i mali fisici e morali della collettività.
Dalle 19 alle 24, «Carnevale n’de jos’r» a cura di «trullando», l’associazione che diverte con balli, maschere e gastronomia nei bassi del centro storico.
Alle 22 su Piazza Moro, selezioni musicali curate da Vocoder e alle 21,30 in Piazza Principe di Piemonte, «La campana dei Maccheroni». Anche questo un rito molto antico curato dall’associazione «La Zizzania» che, fra divertimento e animazione, un’ora prima di mezzanotte, invita tutti i presenti all’ultima abbuffata, prima che la grande campana, con i suoi 365 rintocchi, batta la 24ª ora, segnando la fine degli eccessi per iniziare la Penitenza dettata dalla Quaresima.
Ma il carnevale quest’anno continua ancora, se non ci sono imprevisti, con «La Festa della Pentolaccia», in programma sabato prossimo 29 febbraio, alle 19, cui seguiranno il concertone finale con Donatella Rettore e altre iniziative mentre i carri allegorici rimangono esposti nelle principali vie del paese. La premiazione del carro vincitore, invece, contrariamente al programma iniziale, è prevista per stasera a fine corteo.