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Bari-Napoli in 3 ore e mezza: dal 28 marzo il treno diretto

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

Bari-Napoli in 3 ore e mezzo: dal 28 marzo il treno diretto

Due coppie di collegamenti al giorno per sfidare gli autobus

Sabato 22 Febbraio 2020, 09:09

13:02

Due coppie di treni al giorno per collegare direttamente Bari e Napoli in tre ore e mezza. Con una scommessa: fare concorrenza ai bus, che sono il mezzo di trasporto di massa più utilizzato tra le due maggiori città del Sud continentale. Si parte il 28 marzo, come più o meno annunciato a dicembre dal ministro Paola De Micheli. La novità è, appunto, che ci saranno due coppie al giorno «no stop».
Trenitalia ha definito la programmazione che sarà caricata nei sistemi di vendita nei prossimi giorni ma che è già stata inserita nei turni del personale di condotta. La prima coppia partirà da Bari alle 6,50 con arrivo a Napoli alle 10,20 (prenderà la sigla Ic 640), e ripartirà alle 19,05 per tornare nel capoluogo pugliese alle 22,40 (Ic 641). La seconda coppia partirà da Napoli alle 7,06 con arrivo a Bari alle 10,41 (Ic 647), e ripartirà alle 18,30 arrivando alle 22,05 (Ic 642). Si tratterà di treni classificati come Intercity, e bisognerà capire con quali materiali verrà effettuata perché la linea tra Caserta e Napoli (oggi utilizzata solo dai treni regionali della Campania) ha alcune limitazioni.

L’ultimo treno diretto sulla relazione Bari-Napoli risale a fine anni ‘90: oggi per andare tra i due capoluoghi di regione è necessario cambiare a Caserta impiegando fino a 7 ore. Il motivo è, appunto, la scarsa appetibilità rispetto ai bus, che coprono il percorso in poco più di tre ore a costi molto competitivi e con un comfort elevato. Non è un caso se il nuovo treno «no stop» salterà la stazione di Foggia (utilizzando il «baffo» di Cervaro), perché dal capoluogo dauno è ritenuto di gran lunga più conveniente il percorso su gomma. Tuttavia il treno offre vantaggi evidenti soprattutto in condizioni di cattivo tempo, e una politica dei biglietti aggressiva potrebbe creare le condizioni giuste: anche perché le due coppie sono calibrate per la trasferta in giornata, una per chi parte da Bari e una per chi si muove da Napoli, e potrebbero avere una utilità anche in chiave turistica.
L’avvio del treno diretto è atteso da molti mesi. La prima ipotesi, poi sfumata a quanto sembra per l’indisponibilità di tracce (lo spazio sui binari) era che si partisse in dicembre. Tra gli sponsor principali c’è il sindaco di Bari, Antonio Decaro che ha fatto pressing sulla De Micheli: prima di Natale il ministro - preso un po’ in contropiede dall’appello pubblico di Decaro - annunciò appunto che si sarebbe partiti a marzo. Decaro è anche stato il principale sponsor del diretto Bari-Roma, ottenuto grazie al ministro Delrio e poi sostanzialmente eliminato un po’ per motivi di mercato un po’ per tenere conto di altre sensibilità politiche.

L’intervento da 6 miliardi per l’alta capacità ferroviaria tra Bari e Napoli (che riguarda quasi interamente il territorio campano) permetterà di aumentare la velocità di percorrenza fino a 250 km l’ora e quindi di coprire il percorso diretto in tre ore e mezza. L’attivazione entro il 2026, che è l’obiettivo ufficiale di Rfi, è però destinata a slittare per via dell’obiettiva complessità dell’intervento, in particolare della galleria sotto l’Irpinia che è il cuore del nuovo itinerario e richiede da sola circa 7 anni di lavori: dopo molte difficoltà il progetto è stato approvato, ma è in attesa del completamento della dotazione finanziaria che consentirà la pubblicazione della gara d’appalto. Nel frattempo l’unica possibilità resta l’utilizzo della linea attuale.

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