BARI - L’Anpi di Bari ha sporto denuncia per diffamazione per uno striscione affisso stamattina sul parapetto del cavalcavia di corso Cavour a Bari con il simbolo di CasaPound e la frase «Anpi difende i titini? Negazionismo e quattrini!», «in cui - scrive l’Anpi su Facebook - si accusa l'Associazione dei partigiani di prendere soldi per (o nonostante) le sue posizioni negazioniste».
«Continua la vergognosa strumentalizzazione della tragedia delle foibe da parte dei neofascisti comunque camuffati, in uno con gli attacchi all’Anpi» prosegue il post, definendo la scritta «infamante menzogna» di cui «i fascisti del terzo millennio dovranno rispondere in tribunale».
«L'Associazione - si legge ancora nel post - ha più volte espresso, in documenti ufficiali e in convegni, la sua ferma condanna delle stragi perpetrate ai confini orientali nel secondo dopoguerra. E non ha certo bisogno di fornire prove della sua assoluta fedeltà ai valori della democrazia, della pace, della fratellanza fra i popoli. La volgare campagna denigratoria di cui è fatta bersaglio dimostra appunto che l'Anpi rappresenta un sicuro baluardo contro le tentazioni reazionarie, e ci sprona a moltiplicare il nostro impegno contro i predicatori di odio e gli apologeti della violenza, a difesa dei principi della Costituzione repubblicana e antifascista».
LOSACCO (PD): CAMPAGNA DI CASAPOUND CONTRO ANPI - «Dopo le farneticanti affermazioni del sindaco di Nardò sulla richiesta di chiusura dell’Anpi di Lecce, questa mattina a Bari, sul bordo del cavalcavia di corso Cavour, è comparso un infamante striscione dell’organizzazione neofascista, che accusa l’Anpi di intascare contributi pubblici e di fare negazionismo sulla drammatica vicenda delle Foibe». Lo scrive in una nota il deputato barese Alberto Losacco (Pd). "Appare evidente che, col pretesto delle Foibe - prosegue Losacco - CasaPound stia provando ad allestire una campagna denigratoria nei confronti di un’associazione che, col suo impegno, ricorda a tutti che l’Italia è una Repubblica democratica proprio perché fondata sul valore dell’antifascismo. Certe provocazioni non possono essere accettate. La tragedia delle Foibe merita il massimo rispetto e nessuno, a cominciare dalle organizzazioni neofasciste, possono pensare di strumentalizzarle in questo modo. Massima solidarietà e vicinanza all’Anpi - conclude - che merita gratitudine per il suo costante impegno contro la cultura della violenza e la promozione dei principi e dei valori della nostra Costituzione».