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Mercoledì 5 febbraio a Bari il libro «Matite sbriciolate»: racconta la storia degli internati militari italiani

 
Redazione online

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Mercoledì 5 febbraio a Bari il libro «Matite sbriciolate»: racconta la storia degli internati militari italiani

Il racconto del capitano barese Antonio Colaleo e dei suoi 34 disegni dei lager

Martedì 04 Febbraio 2020, 18:07

BARI - Si chiama "Matite sbriciolate". E' il titolo del libro di Antonella Bartolo Colaleo che racconta la storia degli internati militari italiani. L'appuntamento è per mercoledì 5 febbraio alle 20,30, preso la sede del Circolo Unione di Bari. La storia è quella del capitan Antonio Colaleo il quale, dopo l'8 settembre 1943, venne deportato nei lager nazisti di Biala Podlaska in Polonia, Sandbostel e Wietzendorf in Germania. L'ufficiale condivise la prigionia con lo scrittore Giovanni Guareschi e l'attore Gianrico Tedeschi. Lì, dopo aver nascosto alcune matite colorate sbriciolandole nelle tasche affinché sfuggissero ai controlli, documentò i lager con 34 disegni: immagini delicate e di grande bellezza.

La nuora, Antonella Bartolo, è partita da quei disegni per ricostruire la storia della prigionia di Antonio Colaleo, ripercorrendo il suo viaggio di deportazione, incontrando gli ultimi testimoni, confrontando memorie scritte e fotografiche, ordinando le ricerche degli storici, visitando i luoghi di prigionia dopo 70  anni. Furono 650mila i militari italiani che dissero No alla Repubblica di Salò per restare fedeli alla loro Patria: per questo furono internati nei lager e furono dimenticati d molti. Vissero circa due anni di fame e di freddo, morirono di stenti, malattie e violenze. Quasi 0mila non tornarono più a casa. Nell'estate del 1945 il rimpatrio. Ma dopo l'euforia, ecco la delusione. Molti si sentirono abbandonati, accolti dall'indifferenza e dal sospetto di tradimento, Per questa ragione i i militari deportati non raccontarono le loro storie, si rinchiusero un un silenzio dignitoso, cercando solo di dimenticare. Antonio Colaleo tornò a Bari, una città cambiata. Riprese la sua vita di militare nell'Esercito italiano e i suoi disegni restarono chiusi in un cassetto. La pubblicazione di questi 34 disegni oggi è un contributo importante per la conservazione dei documenti e per tenere viva la memoria dell'internamento militare. Ecco gli appuntamenti.

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