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Fuga da Putignano: via 1650 residenti

 
Patrizio Pulvento

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Patrizio Pulvento

Fuga da Putignano: via 1650 residenti

Nel 2001 contava più di 28mila abitanti, ora sono meno di 26mila

Martedì 15 Ottobre 2019, 10:12

La popolazione della città del Carnevale decresce con un lento «stillicidio» che si protrae ormai da parecchi anni e il numero dei decessi supera quello dei nuovi nati.
Secondo gli ultimi i dati demografici disponibili presso gli uffici comunali, al 31 dicembre 2018 la popolazione era di 26mila 600 residenti. Vale a dire 1.650 cittadini in meno rispetto a quanto registrato alla fine del 2001 quando risultavano in aumento e avevano toccato quota 28mila 250.

Un trend negativo, solo in parte controbilanciato da nuovi abitanti provenienti da altri comuni o da altre nazioni. I nuovi arrivi nel 2018 sono stati 367. Tra loro ci sono 292 cittadini provenienti da altri comuni italiani e 48 di nazionalità estera. Gli emigrati, cioè coloro che hanno lasciato Putignano sono stati complessivamente 338 di cui 46 trasferiti all’estero. Il saldo tra chi arriva e chi va via dalla città è di 29 persone in più ma, anche questo, che in ogni caso è in diminuzione rispetto agli anni precedenti, contrasta solo in piccola parte il calo della popolazione.

Terzo dato interessante è quello relativo ai nuovi nati. Nel 2018 sono stati appena 157 bambini nati, il numero più basso da decenni a questa parte, mentre i decessi sono stati complessivamente 264 con un saldo negativo di 107. Dato strettamente collegato con il calo dei matrimoni e l’aumento dei divorzi (quindi meno figli): solo 99 i matrimoni nel 2018 di cui 71 con rito religioso e 28 con rito civile; 9 separazioni e 22 divorzi.

La popolazione diminuisce e invecchia anche per via di altri indicatori come per esempio quello dei tanti giovani che lasciano la città in cerca di lavoro e di nuove opportunità, o semplicemente si trasferiscono nei comuni vicini perché comprare casa costa meno a le imposte comunali sono più basse di quelle di Putignano.

Sembrerebbe dunque che questo effetto «dimagrante» sotto il profilo demografico sia riconducibile quasi esclusivamente al progressivo declino produttivo e commerciale della città. Del boom economico degli anni Sessanta e Settanta, legato all’espansione industriale del tessile e del manifatturiero che avevano fatto prosperare Putignano, è rimasto poco o nulla (aziende chiusi e locali commerciali vuoti), se non le imposte tra le più alte tra i Comuni di Terra di Bari e il costo altissimo di immobili e appartamenti. In sintesi, la mancanza di lavoro e il caro casa frenano i matrimoni e inducono i giovani a metter su famiglia altrove o a trasferirsi per motivi di studio, alla ricerca di nuove opportunità.

A limitare una eventuale ripresa demografica anche la progressiva perdita di numerosi servizi ai cittadini: dall’esattoria delle imposte dirette all’ufficio di collocamento, alla sezione distaccata del Tribunale e negli ultimi anni la chiusura dell’ex sanatorio e il depotenziamento dell’ospedale. A questo vanno sommati gli scarsi investimenti nel settore turistico e del marketing territoriale, risultati invece assai proficui per molti altri Comuni, anche piccoli, del Sud-Est barese.

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