ALTAMURA - Nessuna barriera, né architettonica né sensoriale. Oggi, alle 10.00, ciechi e ipovedenti dell’associazione Uic sperimentano una speciale collaborazione con il Museo diocesano dei matronei. Il Mudima è uno scrigno di tesori di arte e beni sacri ed ecclesiastici, allestito nella Curia arcivescovile e nella parte superiore della Cattedrale federiciana.
Con un gioco di parole s’intitola «Ci Vedi-Amo al Mudima» l’iniziativa organizzata dalla sezione di Altamura e Gravina dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti insieme al Mudima. Il nome è tutto in programma perché mette in correlazione la vista e l’amore, gli occhi e il cuore. Amore per la cultura, per la conoscenza.
Sarà possibile per i partecipanti fruire della visita attraverso il supporto di audio guide e didascalie in Braille.
Oltre alla possibilità di ascoltare la spiegazione di ogni oggetto esposto tramite l’App Mudima, nella giornata sarà presentata la nuova guida in linguaggio Braille.
La sfida più grande di oggi è riuscire a creare percorsi esperienziali in grado di valorizzare tanto le opere, quanto la fruizione di tutti gli utenti.
Il Mudima di Altamura ha colto questa sfida e, grazie al sussidio di alcune tecnologie, è stato in grado di costruire percorsi per i visitatori con disabilità visiva in grado di stimolare altri sensi, come l’udito, dando la possibilità di vivere così un’esperienza suggestiva dei luoghi e delle opere esposte.
«L’accessibilità fisica, sensoriale e culturale sono requisiti imprescindibili per rendere pienamente fruibili i luoghi della cultura a tutti i visitatori e per promuovere la cultura a 360 gradi», sostiene l’istituzione ecclesiastica nata dalle attività dell’ufficio diocesano per i beni culturali.
Il Mudima come attrattore culturale è al centro anche dell’iniziativa di valorizzazione territoriale di «Viandanti Festival», organizzata dalla Regione Puglia (assesorato all’industria culturale e turistica).