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L'assessore Giannini: «La nuova sede
del Consiglio non è uno spreco di soldi»

 
l'assessore Giannini: «La nuova sede della Regione non è uno spreco di soldi»

«Costa 57 milioni e non 95, la Lombardia ne ha spesi 450»

Mercoledì 05 Settembre 2018, 09:26

09:28

BARI - Il costo della nuova sede del Consiglio regionale pugliese è lievitato dai 40 milioni a base d’asta a circa 57, per effetto di cinque perizie di variante. Ma la spesa complessiva per metro cubo, ad oggi, è inferiore al parametro nazionale sia per gli edifici residenziali che per le case popolari, oltre che molto più bassa - in valore assoluto, ma qui il confronto ha poco significato - con quanto è stato speso in Lombardia, Emilia Romagna e Lazio.

Su questa base ieri il Consiglio regionale ha respinto, con il voto compatto di centrodestra e centrosinistra, la mozione presentata dal gruppo Cinque Stelle che chiedeva di sospendere i pagamenti ai progettisti dell’opera, parlando di una spesa complessiva pari a 95 milioni. Numeri che sono stati confutati dall’assessore ai Lavori pubblici, Gianni Giannini, che ha accusato la grillina Antonella Laricchia di «aver fatto confusione». «Per costruire edifici residenziali di tipo medio ed economico - ha detto Giannini -, in Italia il costo medio è di 338 euro al metro cubo, per gli edifici direzionali è di 571 euro al metro cubo. Noi spenderemo 320,90 euro a metro cubo. La Regione Lombardia ha speso 450 milioni per la nuova sede, il Piemonte 250, l’Emilia-Romagna 200, la Puglia 57 milioni».

Sulla questione i grillini hanno presentato esposti alla Corte dei conti e alla Procura ordinaria. «Ben vengano - ha detto Giannini, con ironia - aspettiamo che facciano luce su questa dilapidazione di risorse pubbliche di cui si è resa responsabile la Regione». Ma la confusione fatta dai Cinque Stelle,s econdo Giannini, oltre che nel costo complessivo sta nel fatto che le spese di progettazione nulla c’entrano con il quadro economico dell’appalto: sono già state pagate all’epoca della giunta Fitto.

La Laricchia ha replicato puntando il dito sul contenuto delle perizie di variante, e dell’aumento di costi relativo ad alcune forniture: «Con la quinta variante - ha detto ad esempio - si spendono milioni per l’efficientamento energetico, per ridurre i consumi, e si causa un maggior costo di 290.739 euro per 19,6 chilometri di cavi elettrici». I grillini chiedevano di considerare illegittime le varianti e sospendere i relativi pagamenti, cosa «impossibile dal punto di vista giuridico», ha replicato Giannini.

Va detto che sul punto anche il centrodestra si è espresso a favore dell’assessore. Il capogruppo Nino Marmo (Forza Italia) ha definito «artificiosa, speciosa, provocatoria» la mozione grillina: «Ognuno - ha detto - si erge a giudice del mondo intero in qualunque momento degli accadimenti storici, io dico che questo è abbastanza insopportabile». Ignazio Zullo si è detto d’accordo: «Ci auguriamo che questi lavori arrivino al termine e che si valuti il rapporto costo-beneficio del portare a termine quei lavori». Velenosa la risposta della Laricchia: «Voglio credere che il voto contrario sia dovuto a una difficoltà tecnica nella nostra mozione e non, legato al fatto che avete tutti legami con le giunte precedenti». [m.sc.]

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