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Bari, la guerra dei gazebo
si cerca una via d'uscita

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Bari, torna la guerra dei gazeboSoprintendenza: smontarli la seraGli operatori: «Così ci rovinano»

Assemblea dei ristoratori della città vecchia: intanto scadono i termini della diffida per alcuni ristoratori

Mercoledì 11 Aprile 2018, 08:00

09:19

FRANCESCO PETRUZZELLI

Le indiscrezioni raccontano di una possibile soluzione, tecnicamente tutta da verificare: far smontare ogni arredo esterno solo in casi eccezionali. In occasione di particolari manifestazioni o di eventi nei quali si rende necessaria la piena godibilità e fruibilità di un’intera piazza, dei suoi palazzi e dei suoi monumenti. Ipotesi che non dispiacerebbe ai ristoratori a patto però che venga definitivamente cassato quell’articolo del regolamento comunale (comma 2 del 34 bis) che fa tremare i polsi: ogni sera all’orario di chiusura smontare obbligatoriamente tavolini, sedie e paraventi.

Delegazioni al lavoro per siglare la tregua sulla «guerra dei gazebo», riesplosa con forza all’indomani dei controlli a tappeto della polizia locale nella settimana pasquale. Ispezioni rese necessarie dopo la richiesta della Soprintendenza alle Belle arti della Città Metropolitana di Bari di verificare se le norme, in vigore da ormai sette anni e che regolano le autorizzazioni di suolo pubblico, siano rispettate o meno nelle zone maggiormente vincolate sotto il profilo storico e architettonico.

A Bari vecchia c’è grande agitazione e attesa per l’assemblea prevista questo pomeriggio alle 16 nella parte sottostante del Fortino San’Antonio, dove i titolari di bar, pub e ristoranti del centro storico si incontreranno per decidere le prossime mosse e per lanciare proposte a Comune e Soprintendenza. Parteciperanno anche i gestori di una quarantina di attività della ristorazione che insistono nel quartiere Umbertino e a Poggiofranco, zone dove l’eco dei gazebo è subito arrivata generando un’inevitabile apprensione.

“Ma le dichiarazioni del Soprintendente La Rocca (rilasciate ieri alla Gazzetta, ndr) ci lasciano ben sperare perché vanno nella giusta direzione del dialogo e del confronto. Ora attendiamo risposte anche dal Comune” spiegano i ristoratori del borgo antico che, anche ieri mattina, hanno discusso animatamente del futuro delle loro attività commerciali, a loro dire penalizzate dal rispetto di una norma che farebbe crollare incassi e posti di lavoro. “Con inevitabili problemi logistici e di ordine pubblico essendo i nostri locali piccoli, e inadatti a contenere tutto l’arredo esterno, e costringendoci a fare rumori di notte per smontare tutte le strutture”.

Oggi per quattro delle cinque attività multate scadono i cinque giorni di diffida, termine entro il quale devono ripristinare lo stato dei luoghi, pena la chiusura temporanea per cinque giorni dell’attività. E al momento le posizioni appaiano alquanto diverse: tra chi vorrebbe smontare tutto e chi invece rilancia l’hashtag #iononsmonto lasciando intendere di non volersi arrendere. Al momento però non è stata presa alcuna decisione definitiva e i ristoratori preferiscono non sbottonarsi per non alimentare inutili tensioni.

Altra tappa fondamentale quella di domani, giovedì, quando alle 9 e 15 una delegazione sarà ricevuta dal Soprintendente. Ma il tema gazebo ha anche riacceso altre battaglie, mai sopite, sul rilancio e sul decoro del centro storico. Da anni da queste parti i gestori delle attività lamentano scarsa pulizia e assenza di una vera e permanente programmazione culturale. E in parte i segnali di collaborazione da parte del Comune, nel bel mezzo della tempesta dei paraventi, non non si sono fatti attendere, con l’assessore alla Cultura Silvio Maselli che ha offerto la disponibilità del Fortino per l’assemblea di questo pomeriggio e con l’assessore all’Ambiente Pietro Petruzzelli che ha incontrato alcuni ristoratori per parlare del porta-a-porta. La raccolta domiciliare dei rifiuti inizierà nel centro storico il primo luglio con le stesse modalità già sperimentate in altri quartieri, cioè ritiro domiciliare in alcuni giorni prestabiliti della settimana. Il nodo da sciogliere resta però quello dei contenitori da esporre tra i vicoli e nelle piazze: buste o pattumelle? Un bel dilemma. Ovviamente estetico.

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