Michele Partipilo è nato a Bari – nel quartiere Carbonara, aggiunge con orgoglio – nel 1961. Dopo il liceo scientifico (Salvemini) si iscrive a Filosofia e contemporaneamente frequenta la redazione barese del Tempo. Dopo circa 4 anni, nel novembre del 1985, è chiamato alla Gazzetta del Mezzogiorno dal direttore Giacovazzo.
Si laurea nel 1987 con il massimo dei voti discutendo una tesi con la prof. Lamacchia su L'età barocca e Benedetto Croce. Nello stesso anno il matrimonio, da cui nascerà un figlio, e l'esame da giornalista professionista. Ha inizio così una carriera tutta all'interno della Gazzetta, dove prima è assegnato alla Redazione Province per poi passare agli Esteri. Nel nuovo settore ha modo di occuparsi di politica internazionale, con particolare attenzione al Medio Oriente e al Vaticano.
E infatti segue tutti i viaggi compiuti da Giovanni Paolo II in Puglia e Basilicata oltre a commentare i cambiamenti suscitati dal papa polacco nei Paesi dell'Est. Come inviato è più volte in Israele, Siria, Iran, Libano e in Iraq durante la prima guerra del Golfo.
Dopo la nomina a vicecaposervizio è chiamato a coordinare la redazione barese della Gazeta Shquipetare, edizione in lingua albanese della Gazzetta del Mezzogiorno. L'esperienza dura poco più di un anno e nel 1995 passa a coordinare le redazioni decentrate del giornale. Nello stesso anno inizia l'esperienza con l'Ordine dei giornalisti: è eletto presidente e resta in carica per dodici anni. Stimolato da questo ruolo, approfondisce i temi legati al diritto dell'informazione, alla privacy e alla deontologia professionale. Nel 2005 per i tipi dell'editore Cacucci esce il suo primo libro: Le notizie e la persona. Nel 2008 è nominato caporedattore centrale.
Terminata l'esperienza al vertice dell'Ordine regionale, viene eletto nel Consiglio nazionale dell'Ordine ed entra a far parte del Comitato esecutivo, dove è delegato alla formazione e alle scuole di giornalismo. In questa veste cura la pubblicazione dei testi per l'esame da giornalista e redige il volume sulla deontologia, curandone anche le edizioni successive. Rieletto nel triennio seguente, va a guidare la Commissione ricorsi, ossia il «tribunale d'appello» per le decisioni, soprattutto disciplinari, degli Ordini regionali. Con la riforma del 2012 entra nel Consiglio di disciplina nazionale.
Nel triennio successivo è chiamato a far parte dell'Osservatorio di deontologia e in questa veste pubblica anche un Manuale del consigliere. Altre pubblicazioni sono Sempre online che conterrà molti spunti poi entrati nel Testo unico della deontologia, cioè il codice deontologico dei giornalisti, del quale è stato il principale curatore. Da ultimo L'oblio della notizia dedicato al diritto a essere dimenticati.
Attualmente fa parte del gruppo di lavoro che sta riscrivendo la Carta di Treviso. Tiene numerosi corsi di aggiornamento professionale sulla deontologia e il diritto d'informazione e dal 2007 il seminario sulla deontologia per i praticanti che devono sostenere l'esame di Stato.