«Uniti nella diversità», motto dell’Unione europea, da oggi 27 Dicembre è possibile leggerlo in «uniti nel vaccino» evidenziando che secondo le statistiche dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, in Europa si contano oltre circa 25 milioni di casi di Covid e 540mila morti.
E a chi dovesse sembrare azzardato l’accostamento del vaccino come simbolo dell’Unione europea che offre compagnia alla bandiera europea, all’Inno, alla Festa dell’Europa, al motto e alla moneta sappia che proprio oggi si realizza, finalmente, la Giornata europea del vaccino. Una data quella odierna che eleva il vaccino anti covid ad un vero e proprio simbolo dell’Unione europea se si tiene conto che con il passaggio odierno si scrive una pagina comune di difesa sanitaria della vita in antitesi alla incapacità degli Stati membri, per esempio, di darsi una politica comune di difesa e in buona sostanza anche sanitaria alla luce delle troppe diffidenze che serpeggiano tra gli stati membri. Ma, evidentemente, la pandemia da Covid 19 ha offerto uno stimolo all’Unione europea a quello che ogni giorno è il processo di del sogno tanto caro ai Padri fondatori. Con il via libera, lo scorso 21 dicembre, da parte dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) al vaccino Pfizer-BioNTech contro il Covid-19, immediata è stata la scelta della Commissione europea di autorizzare l’immissione sul mercato del vaccino.
Insomma da oggi i singoli paesi membri, a seconda delle peculiarità delle strategie nazionali, inizieranno a somministrare la prima dose. Le consegne continueranno fino alla fine di dicembre e con cadenza settimanale costante nei mesi successivi. Entro settembre del 2021, da Bruxelles fanno sapere che, dovrebbe essere completata la distribuzione di 200 milioni di dosi e che la Commissione e gli Stati membri si stanno già attivando per disporre di cento milioni di dosi supplementari. Insomma un vero e proprio regalo di Natale come cinguettato su Twitter dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: «Quest’anno il Natale è diverso. Ma oggi ho un messaggio di speranza: insieme possiamo sconfiggere questo virus. Tra due giorni inizierà la vaccinazione in tutta l’Ue. E gradualmente, saremo in grado di tornare alla vita normale. Fino ad allora, stiamo attenti». Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: «I vaccini sono il nostro biglietto per uscire dalla pandemia, riprenderci le nostre vite e far vibrare di nuovo le nostre economie».
«Possiamo rassicurare i cittadini europei sulla sicurezza e l'efficacia del vaccino di Pfizer e BioNTech», ha detto il direttore esecutivo dell'Ema Emer Cooke assicurando che «non c'è alcuna prova che il vaccino non sia efficace contro la variante del coronavirus individuata nel Regno Unito». Ora l'Ema si riunirà il prossimo 6 gennaio per esprimersi sul vaccino di Moderna. E' opportuno ricordare che la Commissione europea nella «Strategia dell'Unione europea per i vaccini contro la Covid-19» ha affermato che «l'Ema ha istituito una task force (Etf) per interagire con gli sviluppatori di vaccini contro la Covid-19 e offrire sostegno scientifico sin dalle prime fasi di sviluppo. Attraverso l'Etf, l'Ema fornisce rapidamente pareri scientifici e feedback sui piani di sviluppo, offre un sostegno scientifico per agevolare le sperimentazioni cliniche condotte nell'Ue e un esame continuo dei dati scientifici provenienti dalle sperimentazioni cliniche per consentire una valutazione accelerata dei dati definitivi una volta completate le sperimentazioni cliniche. Ciò agevolerà e in ultima analisi accelera lo sviluppo, la valutazione, l'autorizzazione e il monitoraggio della sicurezza dei vaccini».
Insomma da oggi, come ribadito da papa Francesco durante la benedizione Urbi ed Orbi natalizia, con la somministrazione del vaccino inizia un percorso costellato di «luci di speranza» a patto che siano «a disposizione di tutti». E questo l'Unione europea non può dimenticarlo.