Nei seggi in estate con il termoscanner. È l’ipotesi che si fa sempre più concreta per il rinnovo del governo regionale in Puglia. Solo il 20 aprile scorso Palazzo Chigi aveva emanato un decreto legge per rinviare il voto (che riguarda le regionali di Puglia, Liguria, Campania e Veneto) all’autunno. Ora tutto torna in gioco. La partita è riaperta dal premier Conte che si è dichiarato pronto a rivedere la questione.
La condizione è che ci sia una maggioranza parlamentare in grado di cambiare in aula il decreto precedente. Su questa linea si vanno configurando inedite convergenze: la Lega è favorevole, l’area dem che sostiene Emiliano e De Luca pure, Fratelli d’Italia pone la priorità sul tema della sicurezza ma (in Puglia) non considera il voto estivo uno svantaggio. Forza Italia, invece, con Tajani si è schierata per le urne in autunno e su questa linea berlusconiani in sintonia con il M5S.
Al nodo delle possibili intese politiche si aggiunge l’effetto bollettino Covid dei virologi, che ora contano (anche) sulla scelta della data delle regionali: in estate prevedono un calo dei contagi e così indicherebbero luglio e agosto come mesi propizi. Basta così? No. Il governatore Emiliano, interrogato su RadioUno dai guasconi Geppi Cucciari e Giorgio Lauro, ha paventato anche questioni costituzionali nel caso i governi regionali fossero prorogati ulteriormente in autunno (quando i virologi ipotizzano un nuovo picco di positivi che farebbe rimandare le regionali al 2021).
Per il voto in estate sembra alla fine propendere il buon senso, se sarà accompagnato da comportamenti prudenti degli italiani nei prossimi mesi: i cittadini torneranno progressivamente alla normalità, seppure con il distanziometro potranno andare anche in spiaggia. Riapriranno i parrucchieri, forse riprenderanno i campionati di calcio. I comizi di piazza potrebbero essere vietati, ma ormai la politica corre sul digitale. Il voto di preferenza per i candidati? Si studia l’introduzione delle liste bloccate. Cosa impedirebbe, allora, di consentire ai cittadini di esercitare il proprio diritto di voto? La data delle regionali, però, è oggetto di una imprevedibile contesa all’italiana. Se non finisce tutto in una guerra ideologica tra guelfi e ghibellini, non ci sarebbe nulla di male nel restituire (prima possibile e in sicurezza) la parola al popolo.