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«La tarantina Pilato vera big, un modello da seguire»

 
Patrizia Nettis

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Patrizia Nettis

«La tarantina Pilato vera big, un modello da seguire»

Rosolino elogia Benny: «Sacrifici e chilometri per allenarsi, ha dimostrato che vale tanto»

Martedì 14 Marzo 2023, 15:53

27 Marzo 2023, 19:36

BARI - Ad Alberobello è stata la sua prima volta. Non aveva mai visto dal vivo i trulli e ne è rimasto incantato. Massimiliano Rosolino è passato dalla Puglia lo scorso weekend per una nuova trasmissione televisiva a cui sta lavorando. Un tour tra la capitale dei trulli e Bari, in una terra che definisce meravigliosa: «Dove si possono fare passeggiate in bici o corse stupende», dice l’ex campione olimpico a Sydney nel 2000, uno dei più grandi nuotatori italiani di tutti i tempi, che, uscito dall’acqua, si è tuffato su strada con gli allenamenti da runner e da ciclista. La sua più recente presenza in Puglia è stata nel 2019 come testimonial dei campionati regionali della Finp Puglia, la Federazione di nuoto paralimpico. Era maggio, a Gioia del Colle, in un impianto che oggi è chiuso, come tanti altri in Puglia.

Rosolino, la Puglia negli ultimi anni ha prodotto tanti talenti, ma lotta continuamente con difficoltà di strutture. Benedetta Pilato deve percorrere più di 100 chilometri al giorno per raggiungere Bari e l’unico impianto da 50 metri al coperto presente in tutta la regione. Per le altre azzurre Chiara Tarantino, Erika Gaetani, Federica Toma, che vengono dal Salento, i chilometri sono ancora di più. Che si fa?
«È una bella domanda e una brutta questione. È indubbio che le regioni che soffrono di meno per l’impiantistica sono Lombardia, Veneto, Toscana. Lì c’è una cultura sportiva che ha portato anche a creare sodalizi tra più realtà, le cosiddette joint venture. Lo sport è salute, benessere, il privato da solo non ce la fa. Occorre il sostegno delle istituzioni. La mancanza di impianti è evidentemente un problema per gli atleti pugliesi, ma vedere una big come Pilato sacrificarsi ogni giorno, fare tanti chilometri per allenarsi, è un esempio e un modello da seguire. Mi auguro che, tra dieci anni, trovare più vasche da 50 metri in una stessa regione sia una normalità e non l’eccezione».
A proposito di Pilato, è un anno impegnativo per lei con gli esami di Stato. Si deve destreggiare tra allenamenti, Assoluti, eventuali Mondiali.
«Ci sono delle stagioni in cui bisogna fare anche delle scelte, non si può sempre “andare a manetta” in tutto. Benny ha già dimostrato di valere tanto e di riuscire a vincere molto. La maturità è un momento importante e va affrontato al meglio».

Manca meno di un mese ai campionati italiani Assoluti primaverili di Riccione, che sono la prima importante occasione per staccare un pass per i Mondiali di Fukuoka di luglio. Crede che avremo già buona parte della Nazionale che partirà per il Giappone?
«Potrebbe essere così. Penso che i big non avranno problemi nelle loro gare: penso a Ceccon e Martinenghi, per esempio, ma anche Mirressi che è il capitano dei velocisti in una staffetta azzurra ipercompetitiva».

E tra i nuovi astri nascenti chi pensa che potrebbe esplodere?
«Ci sono Cerasuolo e Poggio nella rana maschile e Lisa Angiolini e Chicca Fangio in quella femminile. Razzetti si sta affermando nel mezzofondo, Quadarella cercherà il riscatto dopo l’assenza dai Mondiali in corta. Lollo Mora ha fatto tempi incredibili sui 25 metri, ma la vasca lunga è la vera macchina della verità».

Lorenzo Zazzeri e Lorenzo Galossi?
«Bisognerà vedere come stanno. Mi auguro che possano gareggiare entrambi, ma occorre comunque ricordare che non è mai facile tornare, non è che se gareggi solo sui 50 metri, come nel caso di Zazzeri, sei avvantaggiato».

Questa Italia è davvero la più forte di sempre?
«La risposta a questa domanda è simile a quella che riguarda i gusti musicali. Nel complesso sì, è sicuramente la più forte perché ha atleti che spaziano in tutte le distanze di tutti gli stili, ma il bilancio, alla fine, si fa con il numero di ori, argenti e bronzi che si vincono. È ancora presto, quindi».

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