Università Bari studia vecchio farmaco diuretico: potrebbe essere nuova arma anti-Covid
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Salvatore Lovoi
12 Luglio 2018
Un rendering del progetto
CASTELSARACENO - Il ponte tibetano più lungo del mondo? Non sorgerà sull’altipiano dell’Asia centrale ma nel sud della Basilicata. Più precisamente sarà Castelsaraceno - paese cerniera fra le più grandi aree protette della regione, quella del Pollino e dell’Appennino Lucano-Val d’Agri Lagonegrese. Non a caso l’ardimentosa opera si chiamerà il «Ponte tra i due Parchi». Il nuovo e unico macroattrattore, da Guiness dei primati, misurerà circa 700 metri - 676,80 per la precisione sospeso ad un’altezza di circa 80 m sul canyon del torrente Racanello, che i funambolici equilibristi potranno attraversare con imbracatura e kit da ferrata.
I lavori, consegnati di recente dal Comune, all’Ati Geofond-Geovertical aggiudicataria dell’appalto, dovrebbero partire a breve, avviando di fatto la realizzazione di un’infrastruttura turistica considerata come una «passerella», installata nell’abbraccio montuoso fra due vette e - come dicevamo – ambienti di grande pregio naturalistico (geositi Patrimonio Unesco dell’Umanità).
La realizzazione dell’avveniristico progetto sarà possibile, grazie ad un finanziamento della Regione Basilicata, pari a Unmilione e mezzo di euro – rivenienti dalle royalty del petrolio. Il collegamento aereo si muoverà fra il borgo storico (916 mt) e il costone di fronte che culmina con la vetta del Raparo a 1763 metri (contrapposto alla cima dell’Alpi, a quota 1900).
Uno scenario di grande suggestione ambientale e paesaggistico al quale si aggiungerà un’altra grande attrazione che richiamerà numerosi amanti di sport estremi che già frequentano, la località, per la pratica dell’outdoor (arrampicata, parapendio, trekking ecc.).
Il ponte sarà «Il perimetro di congiunzione tra una natura rigogliosa e il suo centro abitato ospitale (1340 anime), un orizzonte di visioni comunitarie» – scrive l’amministrazione guidata dall’intraprendente sindaco Rocco Rosano che è giunta a questo risultato dopo un’estenuante e complesso iter burocratico «percorso con serietà, determinazione e caparbietà spesso anche sotto il vento contrario di critiche ingiuste e azioni distruttive e strumentali».
Ora, è possibile «poter avviare un percorso per costruire una possibile prospettiva di sviluppo economico e turistico del nostro territorio», continua il primo cittadino rimarcando le caratteristiche fondamentali del luogo che «emerge su un costone roccioso medievale, fra tratturi della transumanza, tra pini loricati e erbe officinali. Punti panoramici immersi tra verde e biodiversità».
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