Lunedì 08 Settembre 2025 | 01:25

Da Molfetta, Wism fa «Surf» fra i vari generi

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

Da Molfetta, Wism fa «Surf» fra i vari generi

Il producer, cantante e polistrumentista si racconta: «Surf rock, funk e bossa nova sono tutti generi che non avevo mai esplorato davvero, ma unendo campionamento e musica suonata sono riuscito a integrarli nel mio mondo»

Venerdì 20 Dicembre 2024, 11:25

Èuscito lo scorso 6 dicembre Surf, il nuovo EP del producer, polistrumentista e cantante di Molfetta Wism (al secolo Gabriele Terlizzi). Il lavoro è stato pubblicato da Kallax Records / ADA Music Italy, e raccoglie quattro diversi esperimenti sonori, in cui ogni brano esplora un genere musicale diverso: surf rock, funk, pop, hip hop e bossa nova. Atmosfere musicali differenti e testi diretti e incisivi, con una miscela di autocritica e autoironia sdrammatizzante

Il nuovo EP racconta quattro brani con stili e suoni diversi: com'è arrivata questa ispirazione?

«Ho costantemente bisogno di non ristagnare troppo su formule che ho già utilizzato. Approfondire un genere è importante, ma per me è più soddisfacente esplorare vari mondi, cercando di mantenere sempre degli elementi personali. Surf rappresenta esattamente questo ragionamento: surf rock, funk e bossa nova sono tutti generi che non avevo mai esplorato davvero, ma unendo campionamento e musica suonata sono riuscito a integrarli nel mio mondo».

C'è uno stile o un genere in particolare che la rappresenta o a cui si sente più vicino?

«Direi sicuramente il surf rock, che alla fine dà anche il titolo all'EP. Le sonorità riverberate anni ’60 mi rimandano a Person Pitch, un album di Panda Bear che per me è stato importantissimo e che mi ha avvicinato alla tecnica del campionamento».

All’interno c’è una collaborazione con Teseghella: come nasce la sinergia?

«Ci siamo conosciuti un paio d’anni fa online, gasandoci a vicenda per i rispettivi output musicali. Volevo assolutamente includerlo in un mio progetto, e il brano Sempre un po’ meglio non aveva ancora trovato una seconda strofa. Ha portato una bella freschezza pop con le sue melodie, riuscendo a incastrarsi perfettamente sul beat».

Sta sperimentando tanto nei suoi lavori, quali sono le ispirazioni sonore?

«Sicuramente Panda Bear e gli Animal Collective per quanto riguarda i campionamenti e l’approccio vocale. Vengo dal mondo del punk e del math rock, quindi gruppi come Battles, Tera Melos e TTNG rimarranno sempre parte del mio background da chitarrista. Ultimamente, però, sto ascoltando davvero tanto The New Sound di Geordie Greep, che trovo una ventata d’aria fresca».

Ha origini molfettesi: come si è avvicinato alla musica?

«Mia madre suona il piano e mi ha fatto ascoltare di tutto, dalla musica classica al cantautorato. Dopo una fase di rigetto per lo studio, intorno ai 12 anni ho iniziato a suonare il basso e la chitarra da autodidatta. Ho un buon rapporto con le mie radici: non ho una base fissa, faccio avanti e indietro tra Roma e Molfetta, non rinnego la mia provenienza. Molfetta è una città "media", trovi sempre qualcosa da fare, e se passi la notte a fare musica in un garage non ti perdi certo la serata della vita. Devo tanto a questo pezzettino di mondo».

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