Maria Merlino, giovane sassofonista siciliana, voleva dimostrare a sé stessa, al pubblico e al mondo della musica che un sassofono da solo è completo e capace di dar vita anche ad un disco. Nasce così “Schegge”, il suo primo disco da solista, prodotto e distribuito dall’etichetta discografica pugliese Angapp Music.
Il progetto discografico, online su tutte le piattaforme digitali dal 2 dicembre, si inserisce all’interno di quella tradizione jazz rappresentata da artisti come Anthony Braxton o Ornette Coleman. E pur strizzando l’occhio a tali maestri, la Merlino propone un disco innovativo sia nei contenuti che nelle tecniche di cui si è avvalsa.
«Avevo bisogno di raccontare un momento particolare della mia vita - spiega l’autrice di “Schegge” - Avevo già realizzato dei dischi in trio o quartetto ma mai da sola, e sentivo di aver ancora qualcosa da dire attraverso la mia musica. Con questo progetto mi sono messa a nudo perché con una musica così non puoi mentire».
Tra i temi affrontati emerge quello del dualismo che porta spesso un musicista a trovarsi davanti ad un bivio. Così la musica si fa strumento per raccontare l’inquietudine di un artista nonché il suo urlo interiore nei confronti della società in cui vive.
“Schegge” è viaggio nell’universo dei pianeti i cui suoni sono alla base di alcuni brani dai titoli emblematici come “Moon” (dedicato a Karl Berger ed Ingrid Sertso), “Mercury”, “Pluto”, “Venus”. Attraverso alcune ricerche condotte tramite il sito della NASA, Maria Merlino, ha poi alterato i suoni originali dei pianeti personalizzandoli. Un processo con il quale l’artista ha voluto raccontare il legame che c’è fra la Terra e il resto dell’Universo e l’influenza che esercitano proprio i pianeti sull’uomo.