Domenica 31 Luglio 2016, 19:15
Supportato da immagini fotografiche, il viaggio della memoria richiama alla mente situazioni affettive che il tempo può far dimenticare: da ciò l’accorta esigenza di ricostruire le età delle proprie radici familiari proiettandole in una sorta di storia “antropologica” volta a recuperare sia i ricordi di persone conosciute e amate sia usi e costumi culturali spesso modificati dal divenire delle umane vicissitudini.
Dalla visione delle foto scattate e sviluppate in formato cartolina, sebbene ingiallite dal tempo, riuscite bene o male, traspare un’atmosfera che descrive efficacemente personaggi (genitori, parenti prossimi o lontani, amici, conoscenti) e ambienti (spazi del proprio o dell’altrui vissuto, località visitate) connotati da tradizioni radicate nel tempo e/o mode legate al particolare gusto del momento.
La collocazione in ordine cronologico delle foto-ricordo familiari serve a meglio riflettere intorno alla successione dei momenti storicizzati, allo scopo di impostare un racconto che possa trascendere il mero aspetto culturale dell’attimo ritratto, cosicché l’ieri possa connotarsi nella visione dell’oggi e fors’anche del domani.
Bari, novembre 2002 Nicola Altini