POTENZA - Sono attualmente 368 gli imputati e 1.968 gli iscritti per i reati di competenza della Direzione distrettuale antimafia di Potenza: è questo uno dei dati più significativi emersi stamani, nell’inaugurazione dell’anno giudiziario, analizzando la relazione del Procuratore generale di Potenza, Armando D’Alterio. La cerimonia, che si è tenuta nell’aula Grippo del Palazzo di giustizia del capoluogo lucano, è stata aperta dal presidente vicario della Corte d’Appello, Alberto Iannuzzi, che ha segnalato una vera e propria criticità: "la carenza di personale sia amministrativi che giudiziario».
(video Giuseppe Sabia)
«Nella parte meridionale del Distretto ci sono pericolosissime infiltrazioni di carattere economico-criminale delle più potenti organizzazioni mafiose campane e calabresi. Un fenomeno gravissimo, di colonizzazione criminale in territori in cui la presenza dello Stato è stata del tutto insufficiente": è invece uno dei punti messi in evidenza dal procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Potenza, Armando D’Alterio.
«Un sistema mafioso endemico in Basilicata - ha aggiunto - con un volume di indagini preliminari accresciuto esponenzialmente. Le indagini negli ultimi anni - ha continuato - hanno evidenziato che in questo Distretto si manifesta in modo virulento una presenza di organizzazioni mafiose ovvero dedite al traffico di stupefacenti sia autoctone che provenienti da altri distretti. Sodalizi che operano sia nel circondario di Potenza che in quello di Matera, che nel Lagonegrese».
Nel settore della criminalità minorile «si denota - ha affermato - si denota uno sviluppo della logica del branco e della violenza, sebbene i minori non siano legati ad associazioni criminali; un aumento di giovani che si dedicano all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti caratterizza il circondario di Matera, mentre nel territorio di competenza della Repubblica di Lagonegro (Potenza) prevale una criminalità di singoli individui e non di grandi associazioni»