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Melfi, dopo la rivolta e il blitz trasferiti altri 10 detenuti

 
Redazione online (foto Tony Vece)

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Nei giorni scorsi 60 reclusi lasciarono il penitenziario lucano diretti verso altri istituti di pena d' Italia

Venerdì 20 Marzo 2020, 08:36

09:57

MELFI - Ritenuti responsabili di aver «partecipato attivamente» alla rivolta del 9 marzo scorso - quando nove fra agenti di polizia penitenziaria e sanitari furono presi in ostaggio per ore e ore - altri dieci detenuti sono stati trasferiti stamani dal carcere di Melfi (Potenza) in altri istituti di pena.

Il 9 marzo rivolte si verificarono in decine di carceri italiane: i detenuti protestarono contro alcuni provvedimenti restrittivi (come il blocco dei colloqui con i familiari) decisi nell’ambito delle misure di contenimento dell’epidemia di coronavirus. Nel carcere di Melfi, dopo la rivolta e il rilascio degli ostaggi, decine di detenuti delle sezioni «alta sicurezza" non erano rientrati nelle loro celle.
Il 17 marzo scorso 70 detenuti furono prelevati, all’alba, da 200 agenti della polizia penitenziaria e trasferiti altrove.
Il segretario regionale della Basilicata della Uilpa-polizia penitenziaria, Donato Sabia, ha definito l’operazione di oggi «un forte segnale per ripristinare le regole e la sicurezza del carcere ma soprattutto - ha aggiunto - per ridare al personale la dignità di rappresentare lo Stato»

A Melfi il 9 marzo scorso ci fu una rivolta, cominciata per protestare contro le misure per contrastare la diffusione del coronavirus. In quella circostanza i reclusi presero in ostaggio nove persone tra agenti e personale sanitario. L'operazione di stamattina segue quella del 17 marzo scorso, quando 300 uomini tra agenti della Polizia penitenziaria, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza parteciparono al trasferimento di sessanta detenuti. In totale sono settanta le persone trasferite dal carcere di Melfi. 

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