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Foggia, al Riuniti il primo caregiving on demand a supporto dei pazienti affetti da patologie retiniche

 
Redazione online

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UGO è il primo esempio al Sud applicato in area oftalmica e risponde a una concreta necessità di assistenza per persone che vivono una condizione invalidante e di fragilità

Giovedì 22 Ottobre 2020, 19:09

FOGGIA - È attivo da oggi nella Struttura Complessa di Oculistica Universitaria del Policlinico Riuniti di Foggia, diretta dalla Prof.ssa Cristiana Iaculli, l’innovativo progetto pilota UGO, realizzato dalla startup omonima, nato per sostenere i pazienti fragili in trattamento per patologie della retina. Il progetto, costruito con Novartis, è attivo, interamente gratuito, nella sua attuale fase pilota nelle città di Milano, Monza, Genova, Foggia. UGO è il primo esempio in Italia di caregiving on demand ora applicato in area oftalmica e risponde a una concreta necessità di assistenza per persone che vivono una condizione invalidante e di fragilità.

Accompagnamento, gestione degli appuntamenti clinici, trasporto, sostegno fisico e psicologico: il servizio garantisce al paziente un’assistenza a 360 gradi, lungo l’intero percorso terapeutico, assicurando a queste persone, spesso gravemente ipovedenti, la possibilità di affrontare con regolarità e senza ostacoli il percorso di cura nel quale sono impegnati. L’occhio è, infatti, esposto a malattie croniche, degenerative e invalidanti che necessitano di trattamenti continuativi nel tempo. Tra queste, in particolare, la degenerazione maculare senile, nella sua forma umida o essudativa, è considerata la principale causa prevedibile di grave perdita visiva e cecità negli adulti over 65, con un impatto stimato in 20-25 milioni di persone in tutto il mondo, e costantemente in crescita, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in funzione dell’allungamento della vita media. Il progetto crea anche una sinergia virtuosa tra specialista oculista e paziente. Il medico individua i pazienti a cui destinare il sostegno sulla base di criteri sia relativi alla fragilità fisica, sia di carattere psicologico, sociale ed economico: tra i primi, una visione molto compromessa, monoculare, o la ridotta mobilità; tra gli altri, l’isolamento, l’assenza di supporti familiari, la scarsa presenza di caregiver.

“Si tratta di uno studio pilota attivo per il momento solo su 20 pazienti – ha dichiarato la Prof.ssa Cristiana Iaculli Direttore della Struttura Complessa di Oculistica Universitaria - Con il servizio UGO, si può garantire al paziente un supporto logistico, fisico e psicologico, fornendo l’assistenza necessaria per accedere correttamente a tutti gli appuntamenti di terapia".“E’ una grande soddisfazione per il Policlinico Riuniti essere stati selezionati primi nell’Italia meridionale per questo progetto pilota, a testimonianza del buon lavoro svolto dal Centro per le Maculopatie”- ha concluso il Direttore Generale Dott. Vitangelo Dattoli.

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