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Operai ex Ilva protestano: bloccato accesso alla raffineria Eni di Taranto

 
Redazione online (Foto Todaro)

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Così il coordinatore provinciale di Taranto dell’Usb, Francesco Rizzo, spiega i motivi della protesta di un gruppo di lavoratori dell’Ilva in As che ha occupato la bretella stradale tra il siderurgico ArcelorMittal e la raffineria

Martedì 07 Gennaio 2020, 10:47

TARANTO - «Per le banche sono stati trovati 900 milioni in 5 minuti, per Taranto e i lavoratori solo disoccupazione, cassa integrazione e inquinamento». Così il coordinatore provinciale di Taranto dell’Usb, Francesco Rizzo, spiega i motivi della protesta di un gruppo di lavoratori dell’Ilva in As che ha occupato la bretella stradale tra il siderurgico ArcelorMittal e la raffineria, al varco mezzi pesanti, bloccando l’accesso ai cancelli dell’Eni. Protestano per il mancato rifinanziamento dell’integrazione salariale per i cassintegrati.

Il sindacalista ricorda che da «cinque anni questi lavoratori percepiscono circa 150 euro mensili di integrazione che il governo ha rifinanziato anno dopo anno. Nell’ultima legge di bilancio ha però dimenticato di inserire l’emendamento. Il premier Conte nella sua visita a Taranto aveva garantito che sarebbe stato inserito l’emendamento nel decreto Milleproroghe, ma i fondi non c'erano ed è saltato tutto».

«La situazione è paradossale - prosegue - perché ci troviamo di fronte un governo che dice di voler rilanciare Taranto, ma il primo atto che produce è quello di togliere fondi ai lavoratori tarantini già colpiti duramente con la cassa integrazione».

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