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Gallipoli, scoperta cava abusiva di 2 ettari, con segheria e rifiuti accantonati: denunciato 66enne

 
Redazione online

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Ipotesi di inquinamento, in quanto i liquidi lubrificanti e utilizzati per il taglio dei blocchi di pietra si disperdevano liberamente nel sottosuolo

Mercoledì 30 Ottobre 2024, 15:28

LECCE - Continuano i controlli dei Carabinieri Forestali per il contrasto di abusi nelle attività estrattive sul territorio gallipolino e l'entroterra. Stretta la collaborazione fra  il NIPAAF – Nucleo Investigativo di Lecce e Nucleo Forestale di Gallipoli, e il Nucleo di Vigilanza Ambientale regionale,.

Sono stati riscontrati numerosi illeciti in un’area da tempo utilizzata per estrazione di materiale lapideo, in contrada Mater Gratiae. Determinanti le ricognizioni effettuate con l’elicottero dei carabinieri e con i droni del Nucleo regionale di vigilanza ambientale – Sezione di Lecce.

È stato verificato che una cava, facente parte di un vasto comprensorio estrattivo su cui si era già intervenuti, veniva sfruttata in assenza assoluta di autorizzazione della Regione Puglia, e nonostante un’ordinanza di sospensione dell’attività. I militari hanno quindi proceduto al sequestro preventivo della cava, un'area di 2,20 ettari di superficie per 15 metri di profondità media; sotto sequestro anche 70 blocchi di pietra tagliati e pronti per il trasporto.

Il provvedimento cautelare ha interessato, inoltre, rifiuti (sfrido di pietra) da estrazione accantonati sul posto, una pala meccanica cingolata, nonché i locali adibiti a segheria con i macchinari; è stato altresì rilevato che i liquidi lubrificanti e utilizzati per il taglio dei blocchi si disperdevano liberamente nel sottosuolo, senza alcuna opera di filtratura.

Denunciato un 66enne, proprietario e gestore della cava, per gestione di rifiuti non autorizzata da attività estrattiva esercitata da ditte, inquinamento ambientale in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, idrogeologico e culturale, per la prossimità ad una chiesetta di valore storico, nonché per mancata nomina del direttore responsabile di cava, mancata presentazione del documento di salute e sicurezza e del documento sulla stabilità dei fronti.

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