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Il festival dei bimbi ad Alberobello

 
Alessandro Salvatore

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Alessandro Salvatore

Oggi e domani incontri ludici e laboratoriali. E c’è una mostra di immagini fino al 27 ottobre

Sabato 12 Ottobre 2024, 12:04

Trasformare lo spazio urbano con una visione giocosa, guardando alle periferie con occhi innocenti. È quanto si realizzerà oggi e domani, a Coreggia e ad Alberobello, per la seconda edizione del Festival Città dei Bambini e dei Ragazzi. L’iniziativa, a cura di Sylva Tour and Didactics Aps, con il contributo degli enti locali e sotto gli auspici del Centro per il libro e la lettura, è realizzata in collaborazione con numerose realtà culturali del territorio.

Il Festival, attraverso incontri ludici e laboratoriali, nasce «con uno spirito aggregativo e soprattutto per tenere lontani (almeno per un weekend) i più giovani da device e cellulari permettendo loro di partecipare a iniziative in grado di stimolare la loro creatività e chissà - auspica l’organizzazione - diventeranno i futuri Jago, Laika, Måneskin e Matilda De Angelis».
La manifestazione coinvolgerà le comunità di Coreggia e Alberobello, frazione e suo comune separati da tre chilometri di boschi della Valle d’Itria. Oltre ai laboratori, nelle due giornate, si terranno due incontri con Giovanni Abbaticchio, autore con Florisa Sciannamea dell’albo illustrato Penny e Palmy-due foglie per la vita (Radici Future, euro 17, pp. 52) e del libro edito da Ultra (euro 12, pp. 120) The walking Dad. Una storia di ordinaria genitorialità.

A fare da collante con le due giornate del Festival sarà la mostra fotografica «Through Our Eyes» a cura della No-profit internazionale «Still I Rise», che sarà inaugurata oggi alle 19 presso il Museo del Territorio di Alberobello, dove sarà visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 20 fino al 27 ottobre.
L’esposizione è il frutto di un progetto di Still I Rise che, dal 2019, ha coinvolto 156 minori delle Scuole di Emergenza e Riabilitazione a Samos, nel Nord-Ovest della Siria e nei pressi della slum di Mathare, a Nairobi. I giovanissimi di questa parte povera e ferita del mondo hanno seguito un corso di fotografia condotto da Nicoletta Novara e Mahmoud Faisal, al termine del quale hanno ricevuto una macchina con cui poter descrivere in prima persona la loro quotidianità.

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