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Otranto, liberati dai rifiuti l'insenatura e il fiumiciattolo di Porto Badisco

 
Redazione online

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Riempiti dieci bustoni. C'erano persino una latta da 20 litri ancora piena d'olio e un paraurti d'auto

Martedì 31 Maggio 2022, 17:09

17:10

OTRANTO - Dieci bustoni pieni di rifiuti plastici, varie lamiere, e persino un latta da 20 litri piena zeppa di olio e un paraurti di auto. L'insenatura di porto Badisco con il suo ritrovato fiumiciattolo, riapparso dopo l'alluvione dello scorso anno, è stata liberata dai rifiuti ed è tornata fruibile per visitatori e turisti.

La denuncia del grave stato di emergenza in cui versava il sito, era partita nei giorni scorsi dall'ambientalista locale Oreste Caroppo che sui social aveva denunciato in questi mesi la presenza di tutta una serie di rifiuti plastici che offendevano il greto nella gravina di Porto Badisco nel suo tratto finale di foce, nella quale il recente evento alluvionale del novembre 2021 aveva riportato alla luce una sorgente naturale che era stata tombata in lavori di infrastrutturazione balneare dell'insenatura nel '900. Da ciò, l'iniziativa di una giornata civica di pulizia promossa dalla sezione di Otranto di «Per l'Italia con Paragone-Italexit».

«Vogliamo consegnare ai turisti, e non solo, una cartolina degna della selvaticità, della storia e della naturalità di Porto Badisco - dice il coordinatore provinciale Ivan Silvestro Siciliano - auspichiamo che con questo intervento si possa maggiormente apprezzare lo stato assunto dai luoghi dopo l'evento alluvionale, in maniera tale da improntare qualsiasi intervento pubblico di risistemazione nel massimo rispetto del Genius loci di quell' ambiente riscopertosi oggi non solo marino, ma anche lacustre, fluviale e tidale. Una rinaturalizzazione spontanea che ha comportato un significativo incremento della biodiversità, anche dell'avifauna con numerosi uccelli acquatici in questi ultimi mesi. Ci hanno fatto compagnia infatti alcuni ardeidi delle specie Garzetta e Sgarza ciuffetto. Pertanto diciamo no al cemento, sì all'uso dell'architettura in pietra a secco e del legno per ponticelli e staccionate. Sì all'incremento della flora con piante del Sud Italia adatte al particolarissimo ambiente di Badisco. Ringraziamo anche Oreste Caroppo che è stato con noi oggi e che ci ha segnalato la ritrovata presenza di una rara pianta arbustiva nella vallata di Badisco: l'Agnocasto (Vitex agnus-castus) amante proprio dei greti fluviali, specie da tutelare, oltre a tutti i volontari che hanno partecipato, insieme al coordinatore cittadino di Otranto Giovanni Enriquez, Paolo Ricciardi e Raffaele Santo, il vicecoordinatore provinciale Alfredo Lonoce ed il responsabile della comunicazione Massimo Barbano, tutti presenti alla giornata civica di pulizia».
 
 

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