SAN SEVERO - Un albero di mimose è stato piantato nel chiostro del palazzo del Comune di San Severo per ricordare Mario La Pietra il 30enne di San Severo morto la notte tra il 5 e il 6 marzo scorso in ospedale in seguito ad una coltellata inferta dalla convivente sua coetanea indagata dalla procura di Foggia per omicidio volontario aggravato. La donna si difende parlando di una tragica fatalità e dice di avere colpito involontariamente l’uomo, che l’avrebbe strattonata durante una lite, mentre con una mano teneva in braccio il loro figlioletto di un anno e con l’altra impugnava un coltello con cui stava affettando le cipolle.
L’iniziativa - dice la sindaca Lydia Colangelo - è un «gesto simbolico con cui tutte le donne di San Severo rivolgono un pensiero e un fiore a Mario, una giovane vita spezzata dalla violenza. Alla manifestazione ha partecipato tutta la cittadinanza.
L'AUTOPSIA CONFERMA: UCCISO DA UNA COLTELLATA
E’ stata una sola coltellata all’addome a uccidere Mario La Pietra, il 30enne muratore di San Severo (Foggia) morto nella notte tra il 5 e il 6 marzo per le conseguenze del fendente sferrato dalla convivente sua coetanea che agli inquirenti ha parlato di «una tragica fatalità» e ha detto di averlo colpito involontariamente. La conferma dell’unico colpo arriva dall’autopsia eseguita dal professore Francesco Introna (incaricato dalla procura di Foggia) sul cadavere dell’uomo morto per shock emorragico al termine dell’intervento chirurgico a cui i sanitari lo hanno sottoposto nel tentativo di salvargli la vita.
L’esame autoptico si è svolto questa mattina presso l'ospedale di San Severo ed è durato circa cinque ore. Hanno assistito anche i consulenti delle parti. Serviranno 90 giorni per il deposito della perizia anche con i risultati degli esami tossicologici a cui la vittima è stata sottoposta e per rispondere a tutti i quesiti posti dalla procura in relazione alla compatibilità, tra le altre cose, dell’arma sequestrata nell’appartamento, ovvero un coltello da cucina, con la ferita provocata all’uomo.
Intanto nel pomeriggio di oggi nel chiostro di palazzo Celestini, sede del comune di San Severo, si è svolta la cerimonia di piantumazione di un albero di mimose in memoria del 30enne voluta dall’amministrazione comunale per dire «no ad ogni forma di violenza». Presenti, tra gli altri, i parenti della vittima, tra cui la mamma che ha chiesto «giustizia per il figlio».
















