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A Vieste c'è Building Bridges: le mani giganti di Lorenzo Quinn

A Vieste c'è Building Bridges: le mani giganti di Lorenzo Quinn

 
Redazione online

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Composta da sei paia di mani, alte 15 metri e larghe 20, la scultura lancia messaggi forti e chiari sui valori universali dell’umanità: amicizia, saggezza, aiuto, fede, speranza. L’artista sarà presente in Puglia per l’inaugurazione

Venerdì 09 Giugno 2023, 19:33

VIESTE - Le mani giganti di Lorenzo Quinn tornano in Italia dopo 4 anni. Un evento straordinario, in programma da giovedì 8 giugno, quando si è tenuta l’inaugurazione della scultura sul lungomare di Marina Piccola a Vieste, capitale del turismo del Sud Italia.

“Building Bridges - Costruendo Ponti” è il titolo della scultura monumentale, che resterà sul Gargano fino a settembre. Quinn, raccontando la sua opera a Venezia, disse che “bisogna creare ponti, non barriere. L’umanità non è mai avanzata quando ci siamo chiusi, è sempre avanzata quando ci siamo aperti”. È uno dei più apprezzati artisti contemporanei al mondo, padre di un’idea di arte capace di abbinare fecondamente valore estetico, senso della meraviglia e impegno sociale. È anche il quinto figlio del Premio Oscar Anthony Quinn.

“Le mani giganti di Lorenzo Quinn tornano in Italia dopo 4 anni e si propongono come un valore aggiunto straordinario per l’identità internazionale di Vieste e della Puglia, terra di accoglienza e di amicizia per tutte le persone che la visitano, l’attraversano o scelgano di viverci più o meno a lungo”. Lo ha detto il vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, partecipando ieri sera all’inaugurazione di “Building Bridges - Costruendo Ponti”, sul lungomare di Marina Piccola a Vieste, insieme al sindaco della città garganica e presidente della Provincia di Foggia, Giuseppe Nobiletti, all’assessora viestana al Turismo Rossella Falcone e allo stesso Lorenzo Quinn, uno dei più apprezzati artisti contemporanei, capace di abbinare valore estetico, senso della meraviglia e impegno sociale, figlio del celebre attore Premio Oscar Anthony Quinn. 

Presentata per la prima volta nel 2019 alla 58a Biennale di Venezia, l'opera è composta da sei paia di mani, alte 15 metri e larghe 20, ciascuna simboleggiante un valore universali dell’umanità: l'amicizia, la saggezza, l'aiuto, la fede, la speranza e l'amore.

“Per quattro mesi, saranno centinaia di migliaia le persone che passeranno sotto questo intreccio di mani e, attraverso foto, selfie e condivisioni sui social, moltiplicheranno immagini e sentimenti per tutto il mondo”, ha aggiunto Piemontese, sottolineando “l’importanza della scelta, fatta dalla capitale del turismo del Sud Italia, di caratterizzare un grande spazio urbano con una spettacolare e profonda espressione d’arte che resterà fruibile fino al 10 settembre, attraversando tutta l’estate 2023, la prima dopo che il mondo ha ufficialmente archiviato la pandemia”.

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