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«Le Tre Pasque e la Madonna ucraina», installazione a Taranto

 
Redazione online

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Si accende il «Mysterium Festival» nel Borgo e nell’Isola: musica, pittura «vivente» e fede

Mercoledì 13 Aprile 2022, 13:14

TARANTO - L'arte sacra. E' il must del «Mysterium Festival», giunto alla nona edizione, promosso dall'Orchestra Ico Magna Grecia. Il clou nella «Passione», da Taranto che si collega culturalmente a Matera. Domani e venerdì 15 aprile, spazio all'evento in cartellone «Tessere d’arte nel Borgo e nell’Isola». Due gli spettacoli quotidiani, a Taranto, con ingresso libero e su prenotazione, alle 19.30 e alle 20.30. Le tre tappe all'interno del «Mysterium Festival» si svolgeranno nel Chiostro Santissimo Crocifisso (Ospedale vecchio): «Amoreamaro» con Maria Mazzotta (voce, tamburello) e Antonino De Luca (fisarmonica); nell’ex Caserma Rossarol (Città vecchia, sede universitaria): «Tableaux vivants» con la rappresentazione vivente delle opere del Caravaggio a cura di Ludovica Rambelli Teatro; nel Castello aragonese: «Vox», con Maurizio Di Maio (controtenore) e l’Apulia Cello Ensemble.

Sempre per il «Mysterium Festival», domani, partire dalle 20 e fino all’alba, nel Santuario «SS. Medici» in Città vecchia, «Le Tre Pasque», installazione multidisciplinare a cura di Nuovo Dialogo e dell’Oratorio di Taranto vecchia. Insieme con i Tre ceri pasquali, a rappresentare le preghiere di Europa, Ucraina e Russia, la presentazione dell’icona della Madonna Ucraina regalata ventuno anni fa all’allora Pontefice Giovanni Paolo II. All’evento coordinato da don Emanuele Ferro, parroco della Cattedrale di San Cataldo, parteciperà l’Arcivescovo di Taranto Monsignor Filippo Santoro.

L’icona della Madonna ucraina, che riporta l’Ave Maria nelle lingue russo, ucraino, italiano e latino, verrà mostrata a fedeli e visitatori su un supporto circolare. Tale supporto, a rappresentare il mondo, è stato realizzato dall’artista Nunzia Marzella della Bottega di San Cataldo. La storia dell’icona è legata alla figura di San Giovanni Paolo II, che tanto a cuore ebbe le sorti della «sua» Europa orientale. Fu infatti il Pontefice polacco a ricevere questa icona in dono a Leopoli nel 2001, durante il suo viaggio apostolico in Ucraina. Insieme all’originale, deteriorata dal tempo, il Papa ne ricevette anche una copia che ne ricostruiva idealmente le parti mancanti. Entrambe furono donate a loro volta da San Giovanni Paolo II alla Congregazione per le Chiese orientali fino a giungere nel 2004 alla collezione dei Musei del Papa.

La Madonna Odigitria, colei che mostra la via, è titolare del Santuario SS. Medici. Nell’icona salvata da un incendio, purtroppo, non si vede il Bambinello. Non volendo, proprio questo dettaglio diventa una immagine fortemente evocativa, a rappresentare le mamme ucraine alla ricerca dei propri figli in queste settimane di terrore. I fedeli, però, sanno perfettamente che quel Bimbo esiste ed è fonte di speranza. L’allestimento dei Tre Ceri pasquali (le Tre Pasque) a cura della Bottega di San Cataldo intende rappresentare insieme Europa, Ucraina e Russia. Infine, un tappeto di ceri posti a terra evocherà le preghiere del mondo per la pace. All’organizzazione curata e promossa da Nuovo Dialogo e dell’Oratorio di Taranto vecchia, hanno attivamente partecipato la Bottega di San Cataldo e dai ragazzi dell’associazione «Riuscire».

 

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