Una mela al giorno

Salviamo la nostra pelle e sarà subito salute e bellezza: la dermatite atopica

Nicola Simonetti

La pelle è molto più di un involucro: è un organo vivo, il nostro primo contatto con il mondo, uno specchio della nostra identità

“Relive Your Skin” (rivivi la tua pelle): essa è molto più di un involucro: è un organo vivo, il nostro primo contatto con il mondo, uno specchio della nostra identità. Quando è sede di patologia, essa  può trasformarsi in una barriera che isola e condiziona profondamente la vita delle persone.       

Dermatite atopica e psoriasi, in particolare - dice Giovanni Pellacani, presidente SIDeMaST e Direttore della Dermatologia, Policlinico Umberto I di Roma - sono patologie infiammatorie croniche che hanno un impatto sistemico e multidimensionale. Chi ne soffre affronta sintomi fisici ed anche conseguenze psicologiche importanti. Le lesioni visibili, il prurito persistente, il dolore e l’impatto sull’immagine di sé possono portare ad ansia, isolamento sociale e perdita di autostima compromettendo la vita relazionale, lavorativa ed emotiva”. “Per chi convive ogni giorno con patologie come, ad esempio,  la dermatite atopica o la psoriasi,  la pelle può diventare fonte di disagio, dolore e isolamento. – È fondamentale superare lo stigma che ancora oggi circonda le malattie dermatologiche e riconoscere l’impatto profondo che queste hanno sulla qualità della vita . L’ “Andea” Associazione Nazionale Dermatite Atopica - dice il presid.  Mario Coccioli - consiglia di  rivolgersi a centri specializzati e favorire la sinergia e il dialogo tra medico e paziente, senza sottovalutare l’operato delle aziende (Almirall, negli ultimi anni, si è focalizzata in ambito dermatologico e, riporta alla luce due Minerve di bronzo, antiche opere ellenistiche nei Museti Vaticani, metafora del parallelismo tra arte del restauro e cura della pelle”(Marco Caraglia, General Manager ). Riscoprire, quindi, la cura a regola d’arte.  La pelle è una tela viva: racconta chi siamo e ci rende unici

La dermatite atopica (DA) è malattia infiammatoria cronica della cute caratterizzata da lesioni eczematose ricorrenti accompagnate da prurito intenso.

Essa, spesso, ha esordio nella prima infanzia e colpisce 2 bambini su 10, mentre le forme persistenti o che insorgono in età adulta (in Italia, maggior incidenza:’8,1%) nel 10% dei casi necessita di terapia sistemica. Chi ha DA ha 50-80% di  probabilità di avere un figlio con una o più di queste manifestazioni.

Importante la predisposizione genetica: storia familiare di atopia è alto fattore di rischio mentre anomalie della barriera cutanea sembrano essere associate a mutazioni di un gene e la cute di chi è affetto da DA presenta una carenza di fattori costituenti la prima linea di difesa contro agenti infettivi.

Queste anomalie causano una perdita di acqua transepidermica (passaggio di acqua dall'interno del corpo atraverso l'epidermide fino all'atmosfera) e aumentano la capacità di allergeni e microbi di penetrare nella cute. L'agente infettivo più comune nella dermatite atopica è lo Staphylococcus aureus, che colonizza circa il 90% dei pazienti. L’esposizione ad inquinanti ambientali, (polvere, allergeni alimentari o da contatto), infezioni, alterazioni emozionali e abitudini di vita quali l’igiene della cute possono aumentare il rischio di DA. L’aspetto più caratteristico della dermatite atopica è un prurito pervasivo che spesso risulta incontrollabile aggravando le lesioni cutanee preesistenti, innescando ulteriore prurito (ciclo prurito-grattamento), riduzione importante del sonno notturno e sua qualità, in aggiunta al disagio sociale associato alla presenza di lesioni cutanee visibili con riflessi sul benessere psicosociale del paziente.

Il quadro clinico  spesso si complica con asma, rinosinusite cronica, allergie alimentari, infezioni cutanee secondarie, alopecia areata, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, depressione.  La terapia va calibrata caso per caso.

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