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8 marzo, la libertà è un privilegio per poche
Non tutte le donne hanno il privilegio di essere libere, autonome e indipendenti, con stesse opportunità di benessere, di godimento dei diritti e di affermazione sociale
Non tutte le donne hanno il privilegio di essere libere, autonome e indipendenti, con stesse opportunità di benessere, di godimento dei diritti e di affermazione sociale. Per quelle donne oggi, abbiamo il dovere di celebrare questa giornata dell’8 marzo.
Non è vero che “finché festeggeremo la festa della donna, bisognerà festeggiare la festa della donna”, come si legge su alcune pagine dei social. Perché non ce la stiamo inventando noi la mancanza di equità e di parità. Finché ci saranno donne costrette a scegliere nel dilemma tra famiglia e lavoro, finché ci saranno donne costrette a subire prepotenze velate o violenze da parte di alcuni uomini, mariti, compagni, fratelli, padri, datori di lavoro, finché ci sarà una cultura patriarcale che schiaccia la libertà delle donne e le vuole assoggettate alla cultura maschilista dominante in alcune realtà, ci sarà bisogno della giornata della donna.
Non si tratta nemmeno di sottolineare che le donne sono migliori o peggiori degli uomini, ma semplicemente di favorire la parità alle condizioni di libertà ed equità che vivono gli uomini. Molte donne non sono libere di scegliere o sono impedite dalla mancanza di strumenti di supporto sociale o da condizionamenti culturali che la vogliono ancora perfettamente centrata su alcuni ruoli in contemporanea. E non per sua scelta, ma perché lasciata sola con questi carichi di cura e di lavoro.
La libertà di realizzare un progetto di vita condiviso con il partner e senza che la richiesta di distribuzione equa dei carichi sia la condizione per la fine della relazione. Dietro gli equilibrismi si nascondono tante donne che soffrono che hanno rinunciato ad essere pienamente sé stesse e non liberamente, ma per necessità di mantenere una finta stabilità in situazioni di abuso e prevaricazione, se non proprio di violenza.
Per tutte queste donne, che lottano e che resistono, ma anche per quelle che non ce l’hanno fatta, esiste la giornata internazionale della donna, in cui ricordarci che l’educazione è prevenzione e che la sensibilizzazione è il minimo dovere verso ciascuna di loro.