Albergo Italia
Tutto il fascino del Salento in quel feudo di Minervino
L’antico vissuto dell’hotel «Palazzo Ducale Venturi»
Minervino di Lecce, tra il XV ed il XVI secolo, era il paese senza dubbio più ricco delle zone circostanti, tra Giurdignano, Scarnate, Uggiano La Chiesa e altre piccole frazioni. Vi erano tante terre e tanti feudatari a consegnare il primato a questo luogo distante 12 chilometri da Otranto e solo 6 chilometri dal mare.
Fu il duca Venturi, nato da un’antica e nobile famiglia originaria di Salerno, a presidiare il feudo stabilendosi in quella che fu originariamente una fortezza medievale e che diventò poi la residenza di famiglia. Queste stesse mura così ricche di storia, hanno ricominciato a vivere dal 2017 nell’hotel Palazzo Ducale Venturi, grazie ad un accurato restauro condotto dalla nuova proprietà dopo anni di totale abbandono, sotto il controllo della sovrintendenza dei Beni Culturali. Così si sono potuti recuperare gli antichi forni al sale, le volte a stella in pietra Leccese e i pavimenti in chianche antiche.
Si ha la sensazione di abitare il passato nel tempo presente in questo edificio che nasconde ancora i suoi segreti. Oggi la struttura, 5 stelle lusso, consta di venti camere distribuite tra l’ala del Palazzo e la vecchia armeria, ricostruita seguendo fedelmente i disegni del tempo. Tutto si snoda tra due giardini, uno più nascosto in cui è riprodotto un agrumeto, secondo i canoni dell’epoca che dettavano la moda tra i palazzi nobiliari nel Sud. Qui si può ancora vedere il pozzo, ricoperto di gelsomino, che attualmente viene utilizzato per irrigare il verde.
Ma vi è anche un secondo giardino (oggi con piscina esterna) dove si staglia la seconda struttura dell’hotel, quell’antica armeria completamente restaurata dove sono collocate le 6 suite.
È dalla hall dell’albergo che si raggiungono gli antichi forni, sopravvivenze del passato tuttora in uso per cucinare od organizzare le cooking class. Ma molto dell’antichità sopravvive in questo luogo immerso nel verde del Leccese: come l’affresco di San Giorgio nella suite ducale, o quello più danneggiato nella sala colazioni, che rappresenta la vita del Duca.
Un personaggio di cui ancora oggi si tramandano storie e leggende. In primis, quella di una relazione amorosa con la madre badessa di un convento allora assai vicino al Palazzo: dal giardino si è potuto individuare un tunnel che conduceva direttamente alla struttura delle religiose. Sembra però che il Venturi ad un certo punto si innamorò di una novizia e che per questo tradi la madre superiora. La leggenda racconta che, accecata dall’ira, la badessa abbia fatto murare viva nel tunnel la sfortunata giovane, probabilmente in dolce attesa.
Mentre del collegamento con il convento è rimasta traccia, non vi sono prove del supplizio della povera fanciulla. Ma la fantasia popolare ha continuato a produrre frutti nei secoli.
Altre tracce di un antico vissuto si intravedono nel massiccio portone di ingresso: fuori si trova la statua di Sant’Eligio, ed accanto alla porta vi è un anello appeso. Secondo le ricostruzioni storiche, sembra che i contadini portassero davanti alla statua gli animali malati: li facevano passeggiare attorno al palazzo per poi attaccare al portone l’anello, chiedendo a Sant’Eligio la grazia di far guarire le povere bestie.
È anche in questo il fascino dell’hotel, meta preferita di inglesi, tedeschi, francesi e americani, amanti della bici che scendono al Palazzo Ducale Venturi anche fuori stagione. Gli italiani, invece, si vedono solo in agosto.