Albergo Italia

Ischia, quell’hotel tra ospitalità e cuore

Barbara Bonura

«Mia nonna disse al nonno che prima di partire per il Canada doveva vedere questo paradiso. Non si sono più mossi di lì»

AIschia «Nel fare Ospitalità ci mettiamo il Cuore da oltre 50 anni». È la prima frase che salta agli occhi dal sito dell’hotel Romantica (notare la O e la C maiuscole..), accanto al profondo blu del mare di Ischia dove l’albergo si trova. Precisamente in località borgo di Sant’Angelo a sud dell’isola.

Una zona non vicinissima alla Casamicciola della tragedia dello scorso 26 novembre, ma intimamente partecipe con tutti i suoi residenti al dramma che ha toccato l’intero territorio.

Per un albergatore l’amore per la propria struttura, che diventa creatura, e per il proprio mestiere, l’accoglienza, è una questione di sopravvivenza. Si tratta di una storia che non si esaurisce mai perché la scelta di dedicarsi all’ospitalità fa parte del DNA.

Romantica poi, riporta subito al tema del sentimento. Ci sarà un perché.. «Tutto è iniziato con mia nonna che era tedesca di origine, Renate Roth – racconta Alessia Peraro, terza generazione nel management dell’hotel di famiglia - Nel dopoguerra avviò con i suoi un’agenzia di viaggi, per puro caso.. Fin da ragazza girò l’Italia perché era il paese target di questa agenzia. Scortava i suoi gruppi di visitatori tedeschi che volevano fare vacanza nel Belpaese. E ancora per caso – prosegue Alessia – in uno dei suoi giri turistici alle Cinque Terre, incontrò mio nonno, Antonio Rossi, che da milanese cercava fortuna in Liguria».

Fu un colpo di fulmine: Renate e Antonio si sposarono quasi subito mentre lei continuava l’attività con la sua agenzia. Erano gli anni in cui gli italiani andavano in Canada per trovare lavoro e anche Antonio aveva deciso di fare lo stesso. Prima della partenza, Renate fece un giro turistico in costiera amalfitana ed incontrò un pescatore che le disse: Se vuoi colpire dritto al cuore il tuo gruppo devi fargli fare un escursione a Ischia, il posto più bello del mondo. Renate accettò. Con un vaporetto rudimentale approdarono proprio a Sant’Angelo.

«Mia nonna disse subito: questo è il posto dove voglio vivere – racconta ancora Alessia – Così disse al nonno che prima di partire per il Canada doveva vedere anche lui questo paradiso. In pratica non si sono più mossi di lì».

Qui iniziò l’avventura: affittarono una piccola pensione per un paio d’anni. Nessuno avrebbe scommesso su questa parte dell’isola. Con i soldi guadagnati comprarono un pezzettino di terra, poi tutti i terreni limitrofi.. «Anno dopo anno ampliarono la proprietà – racconta Alessia – fino a far diventare l’hotel il più esteso dell’isola con i suoi 45mila metri quadri, parco termale,13 piscine, 3 ristoranti»...

Il prossimo anno la struttura, avviata il 28 maggio del 1963, compirà i suoi 60 anni. Ed è già pronta una bottiglia di gin, speciale per il Sessantesimo, fatta produrre ad una delle più celebrate distillerie ischitane.

Oggi la struttura, che vanta una ospitalità «pet friendly», è guidata dalle tre figlie di Antonio e Renate e dalla terza generazione, ragazzi super concentrati sui nuovi orizzonti dell’ospitalità.

Di qui sono passati Mariangela Melato, Fausto Leali, il principe Borghese.. Anche il grande Fred Bongusto, grande amico della nonna Renate, con cui giocava a tennis. Ma anche la cancelliera Merkel, che sin da piccola frequentava Ischia, spesso chiamava per chiedere ospitalità: «Posso venire? Sono con le mie guardie del corpo ma non daremo fastidio». Mentre riceverla era solo un piacere per lo staff.

 

Privacy Policy Cookie Policy