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Ilva, oggi la proposta tecnica
per l'accordo di programma

Ilva, oggi la proposta tecnica
per l'accordo di programma

 
ilva banchi carbone

Regione e Comune puntano sulla graduale decarbonizzazione di tutti gli altoforni il braccio di ferro con roma

Martedì 09 Gennaio 2018, 09:23

di MIMMO MAZZA

TARANTO - Il lavoro di cesello non è ancora terminato. Ma entro oggi, salvo imprevisti dell’ultima ora, partirà via pec la bozza di accordo di programma per la realizzazione delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria sull’Ilva di Taranto, già inserite nel decreto Gentiloni del 29 settembre scorso, a cui Comune di Taranto, con il vicesindaco De Franchi e i dirigenti Ciaccia e Pisano, e la Regione Puglia, con l’ing. Valenzano, stanno lavorando ormai da venerdì scorso.

La proposta sarà inviata alla presidenza del Consiglio, al Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministero della Salute, ai Comuni di Statte, Crispiano, Montemesola e Massafra, alla Provincia di Taranto, ai Commissari Straordinari dell’Ilva e ad Am Investco, la società formata da Arcelor Mittal e Gruppo Marcegaglia per acquistare il complesso siderurgico.

Rispetto a ieri, nell’articolato sono stati aggiunti, stando a quanto apprende la Gazzetta, alcuni punti ritenuti dirimenti sul fronte produttivo. Viene chiesto, infatti, che Am Investco confermi il proprio impegno contrattuale ad utilizzare tecnologie non a carbone nel processo produttivo, allorquando tale tecnologia si dimostri economicamente sostenibile ed ambientalmente vantaggiosa rispetto a quella attualmente in uso; che entro sei mesi dalla data di stipula dell’accordo, Am Investco si impegni a presentare un progetto esecutivo che preveda l’utilizzo della tecnologia DRI presso lo stabilimento di Taranto, in sostituzione della linea produttiva afferente l’Altoforno 5, ed a discutere gli esiti di tale studio, con i firmatari dell’accordo e le istituzioni interessate; che anche per gli Altoforni 1, 2 e 4 - attualmente in uso - si provveda ad analogo passaggio alle nuove tecnologie, non appena gli stessi saranno riefficientati.

Dal punto di vista ambientale e della tutela della salute di operai e cittadini, inoltre, viene esplicitamente previsto che «al fine di determinare gli effetti connessi all’esercizio dell’installazione, nonché l’accettabilità del rischio, dovrà essere effettuata la valutazione Integrata di impatto ambientale, la valutazione di impatto sanitario e la valutazione del danno sanitario ai sensi delle norme vigenti, sia prima che dopo gli interventi previsti dal piano ambientale.

A tutela e garanzia di tutte le parti riguardo il rispetto dell’accordo di programma, inoltre, il Comune di Taranto e la Regione Puglia puntano sulla costituzione di un Collegio di Vigilanza composto da nove componenti, tra cui il Prefetto di Taranto che lo presiede e procede alla nomina degli altri componenti.

Se la proposta di accordo di programma sarà accettata, Comune di Taranto e Regione Puglia si impegnano a ritirare i ricorsi presentati al Tar di Lecce contro il decreto Gentiloni con il quale è stato approvato il piano ambientale proposto da Am Investco e del quale proprio con l’accordo di programma si chiedono modifiche profonde e strutturali.

L’udienza al Tar di Lecce è in programma stamattina dinanzi al collegio della terza sezione. La rinuncia alla richiesta di sospensiva ha tolto però importanza alla camera di consiglio di oggi giacché i giudici non potranno far altro che rinviare al merito l’esame della complessa vicenda. Fino ad allora - prevedibilmente non prima di tre mesi da oggi - si capirà se l’oggetto del contendere sarà ancora tale o se davvero sull’Ilva si arriverà ad una firma risolutrice - almeno nelle intenzioni - di tutti i mali e di ogni singolar tenzione.

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