BARI - Un provvedimento urgente per disporre anche il commissariamento degli altri cinque Oga, gli organi che governano il ciclo dei rifiuti. Dopo aver scardinato quello di Brindisi, ad ottobre del 2015, la Regione si prepara ad azzerare anche gli ambiti di Bari, Bat, Foggia, Lecce e Taranto: un passo considerato «indispensabile» in attesa che il Consiglio regionale approvi la riforma del sistema.
I fatti di Brindisi, dicono fonti della Regione, hanno confermato che esiste un oggettivo problema di gestione sui territori. A causa delle carenze impiantistiche la Puglia è, tecnicamente, a un passo dall’emergenza. Con la chiusura di Autigno e il sequestro del centro trattamento della Nubile, Brindisi non è dotata di impianti pubblici. A Bari non ci sono discariche (Giovinazzo esaurita, Conversano sequestrata), a Foggia c’è Passo Breccioso in via di esaurimento e Deliceto al centro di una battaglia politica, nella Bat c’è Trani sotto sequestro, in Salento lo stallo dura da anni e ultimamente si è aperta una battaglia tra gli Aro per lo spazzamento. E così i rifiuti fanno il giro del mondo: quelli della Bat, per esempio, vengono trattati a Bari e poi finiscono nelle discariche private del Tarantino, mentre Bari non può aumentare le percentuali di differenziata perché l’impianto di compostaggio Tersan è al limite della capacità. Tutto ciò si traduce in enormi aumenti di costi e - come dimostra il caso Brindisi ma anche, in precedenza, quello di Andria - lascia nelle mani dei Comuni flussi di denaro che creano distorsioni.
È per questo che la Regione, con il coordinamento del capo di gabinetto Claudio Stefanazzi, ha predisposto uno schema di disegno di legge di riforma del sistema dei rifiuti che il governatore Michele Emiliano si appresta a firmare per sottoporlo alla concertazione. Il fulcro di tutto è la creazione dell’Agenzia regionale dei rifiuti, che si occuperà di tutta la gestione impiantistica e di tutti gli appalti da effettuare sul territorio: questo sia per motivi di visione strategica (spariranno i riferimenti provinciali), sia per una miglior gestione del rapporto con i privati. A volte troppo grossi, e troppo ingombranti, per confrontarsi con le piccole realtà del territorio. In Puglia il big del settore si chiama Marcegaglia, proprietaria dei tre inceneritori (Bari non è mai entrato in esercizio) e - tramite il consorzio Cogeam - operativa anche a Foggia, nel Salento e nel Sud-Est Barese. [m.scagl.]
















