Bari, Ex Caserma Magrone e Ospedale Militare Bonomo aperti alla città grazie al Temporary Use

Il bando per cittadini, associazioni e investitori scade il 29 settembre

Redazione online (video Donato Fasano)

Reporter:

Redazione online (video Donato Fasano)

Giovedì 11 Settembre 2025, 14:09

12 Settembre 2025, 12:08

Un disvelamento che lascia presagire quel che sarà, una sorta di stargate sul futuro a misura dei giovani; contenitori in città che, già avviati alla trasformazione, diventano «temporaneamente» spazi culturali e di aggregazione. L’Agenzia del Demanio e il Comune hanno prorogato i tempi di un bando temporary use per alcune porzioni della ex caserma Magrone in via Amendola e l’ex ospedale Bonomo in corso Alcide De Gasperi, per invitare e garantire più tempo a investitori e associazioni a presentare i loro progetti: obiettivo restituire alla collettività spazi pubblici ormai da anni in disuso, in attesa dei definitivi lavori di rifunzionalizzazione. C’è tempo fino al 29 settembre per chiederne l’affidamento.

«Si tratta di due luoghi simbolici destinati a una nuova funzione rispetto a quella per cui erano stati pensati: l’ex caserma Magrone e l’ex ospedale Bonomo – spiega il sindaco Vito Leccese -. Entrambe strutture che rappresentavano una Bari “militare” che attorno ai militari aveva costruito parte di una sua economia e che ora invece si aprono a nuove esigenze. L’Agenzia del Demanio si è fatta carico di mettere a disposizione questi due immobili ed ora puntiamo insieme a farli rinascere, a far sì che dalla Bari del passato si programmi e si disegni una Bari del futuro».

Il bando prevede l’assegnazione di due lotti: il primo che riguarda la ex Magrone con la presa in carico di un capannone di circa 320 metri quadri coperti e una pertinenza scoperta di 1390 metri quadri; il secondo è nell’ex Bonomo ed è una superficie a verde di circa 2mila metri quadrati. Il canone annuo posto a base di gara è di 248,98 euro per ogni lotto. Chi se ne assumerà la gestione, per un periodo tra i 6 e i 48 mesi, dovrà utilizzare gli spazi come luogo di aggregazione in cui realizzare attività socio-culturali, di promozione territoriale con eventi aperti al pubblico e di rigenerazione urbana. Sarà il concessionario a farsi carico di eventuali spese di adeguamento in base alla destinazione d’uso.

«Faccio riferimento all’ampio dibattito di queste settimane sull’assenza di spazi a disposizione dei giovani e con questo bando puntiamo proprio a dare una risposta positiva alla domanda che abbiamo raccolto – sottolinea il sindaco –. Ringrazio l’Agenzia del Demanio per lo sforzo compiuto facendosi carico di queste necessità e mi auguro che arriveranno molte proposte tra le quali scegliere».

In pratica invece di attendere che vadano a compimento i lavori di riqualificazione, si punta a valorizzare e far rivivere già da prima almeno parte di queste strutture. La Bari più inclusiva e socialmente attiva che si riappropria anche se a tempo di spazi dove sperimentare nuovi modelli di gestione condivisa e più vicina ai reali bisogni delle persone.

«Ci siamo proiettati nell’immaginare degli utilizzi brevi, compatibili con la tempistica dei progetti che poi si svilupperanno per la riqualificazione finale – mette in evidenza il direttore regionale della Puglia e Basilicata dell’Agenzia del Demanio, Antonio Ottavio Ficchì -. E lo faremo in tempi stretti: entro il 29 settembre la presentazione dei progetti, per poi aprire le buste il 6 ottobre e decidere l’affidamento. La nostra è una sfida, una opportunità messa a disposizione del territorio».

«In una nuova visione della città, di concentrarci più sul già costruito rispetto all’ulteriore consumo di suolo, queste sono iniziative che seguiamo con attenzione – sottolinea Nicola Bonerba presidente Ance Bari-Bat a latere della presentazione dei bandi -. Ogni iniziativa come questa che vede insieme pubblico e privato è una esperienza da sostenere invece di demonizzare. Alla fine, siamo tutti dalla stessa parte: puntiamo a restituire alla città una serie di opportunità. Certo, noi siamo operatori economici e dobbiamo trovare degli interessi che ci permettano di reggere in un buon equilibrio».

E sempre nell’ottica di una rigenerazione urbana tra bisogni ed emergenze, l’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Bari lancia un appello per una riforma urgente delle regole urbanistiche ed edilizie. «Il nostro sistema urbanistico fa ancora riferimento a una legge del 1942 – spiegano in una nota -. Gli aggiornamenti intervenuti negli anni hanno agito in modo frammentario, ecco perché serve un nuovo patto tra Stato, enti locali, professionisti e cittadini, per riscrivere le regole che governano la trasformazione del territorio, in modo chiaro e condiviso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ALTRI VIDEO