Assemblea Confindustria Bari-Bat, Fontana: «Al Sud servono lavoro, legalità e meno tasse»

Intervenuto anche il viceministro Sisto: «La sicurezza è obiettivo di tutti i governi». A margine Fontana ha incontrato i dipendenti Baritech, a rischio chiusura

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Martedì 08 Novembre 2022, 11:39

13:48

«Il Sud ha necessità solo di due cose: lavoro e legalità. Il Sud non vuole cassa integrazione a vita, aiuti a pioggia e assistenzialismo, ha bisogno di lavorare. Oggi ripartiamo dalla Puglia, una Puglia che va e che va in direzione ostinata e contraria grazie alle imprese, ai lavoratori che stanno creando ricchezza. Abbiamo necessità e lo chiediamo allo Stato di un taglio delle tasse, delle imposte per far sì che i nostri lavoratori abbiano più soldi in tasca e la possibilità di combattere l’inflazione, l’aumento del carovita che è «la tassa più ingiusta», diceva Einaudi. Abbiamo questa problematica del caro delle bollette. Dobbiamo tagliare le tasse e mettere i soldi in tasca e lavoratori e imprese». Lo ha detto il presidente di Confindustria Bari-Bat, Sergio Fontana a Bari a margine dell’assemblea dell’assemblea annuale di Confindustria Bari-Bat. «Abbiamo necessità - ha aggiunto - per le misure pugliesi di avere maggiore concertazione con la Regione perché quando abbiamo fatto le cose insieme tra Confindustria, sindacati e Regione abbiamo fatto le cose eccezionali. Mi riferisco al titolo II Covid».

«Siamo preoccupati non dall’autonomia differenziata ma dall’autonomia che non diminuisce i divari tra Nord e Sud, tra un’autonomia che privilegi una parte a discapito di un’altra": lo ha detto il presidente di Confindustria Puglia e Bari-Bat, Sergio Fontana a Bari a margine dell’assemblea dell’assemblea annuale di Confindustria Bari-Bat. «Noi - ha proseguito - siamo tutti quanti diversi ma in questa terra c'era don Tonino Bello che parlava della convivialità delle differenze, possiamo stare tutti noi italiani seduti alla stessa tavola pur nelle differenze che abbiamo ma soprattutto dobbiamo utilizzare i fondi del Pnrr, della nuova programmazione per diminuire il divario che abbiamo il divario tra Nord e Sud, questo è l’obiettivo che dobbiamo raggiungere tutti noi e se non ora quando? Questo è il momento per ripartire da qui dalla Puglia, da Bari dalla Puglia che lavora».

Sul caro bollette «gli aiuti sono necessari per tutte le imprese energivore, per tutti i dipendenti, i lavoratori e i pensionati che hanno visto diminuire il loro potere di acquisto perché purtroppo con l'inflazione è diminuito il loro potere di acquisto e in più hanno il problema dell’aumento dei costi dell’energia": lo ha detto il presidente di Confindustria Puglia e Bari-Bat, Sergio Fontana a Bari a margine dell’assemblea dell’assemblea annuale di Confindustria Bari-Bat. «Quindi - aggiunge - bisogna aiutare in primis i lavoratori mettere soldi in tasca ai lavoratori, rilanciando i consumi che significa agevolare le imprese e poi soprattutto le imprese energivore che hanno necessità invece di avere un taglio dei costi delle bollette perché in alcuni casi non sono sostenibili. E non mi riferisco solo a chi produce acciaio ma anche alle imprese che fanno pasta, vetro ne abbiamo di importanti nella nostra regione che hanno grandi difficoltà ad andare avanti».

«La crisi idrica che è appena emersa nel corso di quest’anno, diventerà vera emergenza nei prossimi anni. Abbiamo ancora una volta necessità di una politica che riesca a non guardare alle prossime elezioni, ma come disse De Gasperi, alle future generazioni. Qui in Puglia, abbiamo le competenze per essere un punto di riferimento nazionale per la politica idrica. Abbiamo l’Acquedotto Pugliese, il più grande d’Europa, la prima stazione appaltante della Puglia. Unita dal mare Adriatico abbiamo, qui, di fronte a noi l’Albania, un Paese ricchissimo di acqua. Con l’Albania abbiamo dei rapporti di vicinanza eccezionali. Abbiamo un’opportunità enorme per affrontare la crisi idrica, in maniera preventiva. Possiamo dar vita a un grande e ambizioso progetto: costruire un imponente infrastruttura idrica nel mare Adriatico tra Puglia e Albania». E' la proposta lanciata dal presidente di Confindustria Puglia e Bari-Bat, Sergio Fontana, durante l’assemblea annuale di Confindustria Bari-Bat.

Sisto: «Sicurezza principale obiettivo dei governi»

«La sicurezza è uno dei principali obiettivi non di questo governo, ma dei governi in genere. Inutile cercare di avere una primogenitura da questo punto di vista. È importante la sinergia, sono importanti le risorse, la collaborazione del territorio, perché vi sia più sicurezza. Il governo assicura la massima presenza, anche sui territori, il ministero della Giustizia, in particolare, col procuratore Nitti per quanto riguarda la Bat, siamo in strettissimo contatto per garantirgli quante più risorse possibili, ma anche in tutta la Puglia, nel Foggiano». Lo ha detto il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, a margine dell’assemblea annuale di Confindustria Bari-Bat.
«Col procuratore di Foggia Vaccaro - ha aggiunto - si sta cercando di intervenire per dare a chi difende l’ordine, la possibilità di essere quanto più possibile operativa. È un work in progress, inutile negare che nessuno può fare miracoli in 32 nano secondi soltanto perché c'è un nuovo governo, ma lo spirito collaborativo, secondo me, produrrà al più presto i risultati sperati».

Bonomi: «Impiegare tutte le risorse per uscire dalla crisi»

«Oggi il fattore tempo è determinante. Al governo diciamo: fate presto. Abbiamo bisogno di interventi tempestivi, mirati, ben scritti e ben spiegati. Dobbiamo presentare un altro modello economico al Mezzogiorno e serve una strategia decennale, fatta di risorse per ricerca, innovazione, macro progetti collegati alle Zes, scuola, università. Bisogna creare un piano di sviluppo fino al 2032, per fermare l’esodo dei giovani». Lo ha detto Carlo Bonomi, presidente Confindustria all’assemblea generale dell’associazione degli industriali di Bari e Bat. «In questo momento avete meno risorse del governo precedente, vanno messe tutte per uscire dalla crisi dell’energia, per aiutare le imprese e le famiglie».

Con il Pnrr «abbiamo 170 miliardi da spendere da qui al 2026 ma che senso ha comprare 3mila bus elettrici se non sappiamo quante aziende italiane producono bus elettrici? Che senso ha parlare di sostenibilità e prendere bus elettrici quando servono materie prime che vengono scavate in Africa sfruttando i bambini? Questa è la sostenibilità che vogliamo? Non vogliamo mettere in crisi il Pnrr, anzi vogliamo che vengano spesi e spesi bene. Ma spediamo 170 miliardi e non riusciamo a creare lavoro?». Lo ha detto nel suo intervento all’assemblea della Confindustria di Bari, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi.

«Nel 2019 il conto dell’energia che pagavamo come manifattura era di 8 miliardi mentre quest’anno è di 110 miliardi». Lo ha evidenziato nel suo intervento all’assemblea della Confindustria di Bari, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. «Sulla crescita - ha aggiunto - nessuno può dire quello che succederà ma sicuramente non ci saranno le risorse» in più disponibili legate al rimbalzo del Pil degli ultimi due anni. «Ora - ha aggiunto - le risorse a disposizione vanno messe tutte a difesa della manifattura». Per Bonomi, è anche «positivo» l’annuncio del governo sulla gas release.

«Sarà importante mantenere dritta la barra dritta sulla finanza pubblica, perché l’anno prossimo si deciderà se entrerà in vigore il nuovo patto di stabilità e crescita e al tavolo dove si discuterà di questa manovra, noi dobbiamo arrivare con i conti in ordine per essere credibili». Lo ha detto nel suo intervento all’assemblea della Confindustria di Bari, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. «Il debito pubblico - ha aggiunto - negli ultimi 11 anni è passato da 1900 miliardi a 2800 miliardi. Abbiamo raddoppiato la spesa sociale, ma abbiamo raddoppiato il numero dei poveri. L’anno scorso 5.6 milioni di italiani sono entrati in questa fascia: segno evidente che nelle politiche di spesa sociale, questo Paese ha fallito».

«Quando si parla di lavoro la discussione verte su come trovare posti di lavoro ai navigator: ora sono meno di 1.000 perchè nel frattempo sono stati assunti per concorso pubblico. E noi dobbiamo trovare un impiego pubblico a chi era stato assunto per trovare lavoro a chi non lo aveva. Sembra una barzelletta ma è la realtà: un fallimento a spese di imprese e famiglie perchè alla fine paghiamo sempre noi con le nostre tasse». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi durante l’assemblea di Confindustria Bari e Bat. «Noi abbiamo un Paese - ha aggiunto - dove si pagano meno tasse sulle rendite finanziarie rispetto a quelle che pagano chi crea lavoro. E invece la migliore distribuzione della ricchezza è creare posti di lavoro e noi chiediamo solo questo: fateci lavorare e fateci creare posti di lavoro».

«Noi dobbiamo presentare un altro modello economico», diverso «da quello del reddito di cittadinanza» e «su questo vorremmo poter lavorare con il governo, perché serve una strategia che vada oltre il Piano nazionale di ripresa e resilienza», «una strategia decennale per il Mezzogiorno».

Presidio Baritech a margine: 117 posti a rischio

I dipendenti della Baritech, che ha annunciato la chiusura con la perdita di 117 posti di lavoro, hanno cominciato con oggi una serie di presidi in città, che hanno coinvolto anche l'assemblea di Confindustria, in risposta a quello che i sindacati definiscono un "comportamento scorretto e irresponsabile" dell'azienda. A conclusione dell'incontro, il presidente Fontana ha infatti incontrato una rappresentanza del comitato di protesta insieme alla Cgil.

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