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Una domenica a «Lido Taranto»: tra strani divieti e improvvisazione

Emiliano Fraccica

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A Lungomare tra lavori, divieti di balneazione, bar improvvisati e ombrelloni in affitto

A pochi passi dalla battigia un bar estemporaneo, privo di regolari licenze, ma ricco di charme “casereccio”: affitta ombrelloni e tavoli a soli 7 euro e vende bevande, caffè e snack a prezzi sorprendentemente bassi, in antitesi con il caro vacanze pugliesi (ricordate la frisa gourmet a 17 euro di Torre San Giovanni?). Il tutto, condito da un irresistibile spirito di sopravvivenza urbana.

E poi tante persone che in una torrida domenica d’agosto riscoprono la spiaggia del “salotto buono” della città: giovani, famiglie con bimbi piccoli, coppie di anziani prendono d’assalto le limpide acque di fronte al Lungomare in cerca di refrigerio e di relax.

Eppure, a Lido Taranto, storico pezzo di città, simbolo di un boom economico lontano sessant’anni, il bagno non si può fare. O meglio, non ancora. Cartelli di divieti non se ne vedono, ma viene da chiedersi se non siano stati rimossi proprio dai cittadini che vogliono continuare a bagnarsi a due passi dalla Rotonda. Fatto sta che l’intera area non è balneabile, uno status quo che non cmbierà nemmeno al termine dei lavori di riqualificazione che stanno interessando Lido Taranto, proprio per riportare questa area ai fasti di un tempo...

LEGGO IL RESTO DELL'ARTICOLO SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION E SUL CARTACEO

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