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Bianca Chiriatti
28 Gennaio 2021
Un corpo vivo fondato su due elementi fondamentali, voce e piano, in un continuo «duetto col silenzio». Si può descrivere così La Geografia del Buio, nuovo album di Michele Bravi in uscita domani, venerdì 29 gennaio, dopo una lunga genesi e un profondo percorso interiore dell'artista. Anticipato dai singoli "La vita breve dei coriandoli" e "Mantieni il bacio", il nuovo lavoro esce a 4 anni di distanza da «Anime di carta», disco d'oro, contenente anche il doppio platino "Il diario degli errori", con cui Bravi partecipò a Sanremo nel 2017.
Un lavoro diverso dalla produzione precedente, ma che rimane aderente alla voglia di Michele di raccontarsi, mettersi a nudo, con tutte le sue fragilità: «È un disco in cui si parla tanto di dolore, ma altrettanto di amore - ha raccontato nel corso della conferenza stampa di presentazione - un dolore che per essere sconfitto va affrontato. E ho avuto la fortuna di avere accanto qualcuno che ha condiviso il suo dolore col mio, mi ha aiutato a decifrarlo, e a cui avevo promesso che l'avrei combattuto con la musica. Ho mantenuto la promessa». Non ha paura a parlare, con la consueta delicatezza, del percorso psicologico che ha affrontato e che l'ha aiutato a riscoprire l'amore come unica salvezza dall'oscurità, un amore che aiuta - appunto - a decifrare «La Geografia del Buio».
E in questo cammino fondamentale è stata la presenza di tutto il team che da anni lavora al suo fianco, da Francesco "Katoo" Catitti, che ha prodotto l'album, ad Andrea Manzoni, che ha suonato i complessi arrangiamenti al pianoforte, altro elemento centrale del disco (registrato in un salotto, quindi ancora più autentico). E ancora, tra gli autori, leggiamo i nomi di Federica Abbate, grande amica di Michele, Cheope, Federica Camba e tanti altri. Senza dimenticare il sostegno dei colleghi che gli sono stati vicini in questi ultimi due anni, prima su tutti Chiara Galiazzo, che lo ospitò sul palco dopo il suo delicatissimo periodo personale: «Ha protetto la mia voce - racconta Bravi - quando scesi dal palco l'avevo finalmente ritrovata, le sarò grato per sempre». E la sua strada, professionale e umana, si è incrociata anche con quella di Fedez e Chiara Ferragni: «Ci siamo ritrovati a Los Angeles, sono stato loro ospite per un po'. A livello di collaborazione dal punto di vista artistico alla fine non è venuto fuori niente, ma ho scoperto due persone straordinarie, che mi hanno compreso e sostenuto. E l'hanno fatto in silenzio, sapevo che sono venuti a sentirmi cantare, seduti in ultima fila. Quando incontri persone così, non le dimentichi. I loro sono stati "gesti sottili che, in maniera potente, mi hanno fatto sentire a casa"».
(foto Roberto Chierici)
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