Il salvataggio

Torre dell'Orso, turisti inglesi salvano tartaruga che non riusciva a nuotare

Toti Bellone

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L’animale era rimasto impigliato in un cordino facente parte del sistema di pesca detto “palangaro”, e l’amo di cui era provvisto, si era conficcato nel labbro. Il cordino si era poi legato ad un tavolinetto di plastica gettato in mare

Un giovane esemplare di tartaruga marina della specie Caretta Caretta a rischio di estinzione nel Mediterraneo, è stato salvato da morte sicura, questa mattina nelle acque della spiaggia di Melendugno, Torre dell’Orso, nel corso di un’operazione congiunta Capitaneria di Porto (delegazione di San Foca) e Centro recupero tartarughe del Museo di storia naturale di Calimera.
La tartaruga era rimasta impigliata in un cordino facente parte del sistema di pesca detto “palangaro”, e l’amo di cui era provvisto, si era conficcato nel labbro, facendolo sanguinare. Per di più, il cordino si era arrotolato ad un tavolinetto di plastica gettato in mare da qualche sconsiderato, e per questo, la tartaruga non riusciva più a nuotare. Per le cure che nei prossimi giorni le consentiranno di riprendere il mare aperto, l’esemplare si trova ora nell’infermiera del Museo calimerese, dove nei giorni scorsi, sono stati ricoverati altri sei esemplari di Caretta Caretta.  
A dare l’allarme al numero d’emergenza 1530 della Capitaneria, questa mattina attorno a mezzogiorno, è stata una coppia di turisti inglesi. Dall’alto della scogliera dalla quale stavano ammirando i faraglioni detti “Due sorelle”, hanno notato il rettile, che pur sbattendo le pinne, non riusciva ad allontanarsi dal tavolinetto. Ad un certo punto, hanno capito che vi era rimasto attaccato, ed hanno richiesto l’intervento dei marinai.
A loro volta, questi ultimi hanno coinvolto gli esperti del Centro recupero, e sul posto, accompagnato dal collaboratore Nicolò Molle, è accorso il direttore Piero Carlino, che in seno al Museo, è anche referente nazionale dell’associazione “Plastic Free”. 
A Torre dell’Orso, Carlino e Molle hanno chiesto ed ottenuto l’aiuto di tre appartenenti al Gruppo “Usciamo in sup” (Maria Spagnulo, Alicia Urbano Pozo e Piergiorgio Mazzotta), che in quel frangente, provenienti dalla vicina Torre Sant’Andrea, con tavola e remo, stavano effettuando una passeggiata. Tavolinetto e tartaruga sono stati presi a rimorchio da Mazzotta, e trainati sulla spiaggia, dove con un coltellino, il direttore Carlino ha provveduto a rimuovere l’amo.
“Questa di oggi è l’ennesima testimonianza, di quanto sia grave e pericoloso, per gli animali marini, avere a che fare con la plastica che qualcuno si ostina a gettare in mare. Per l’occasione, torno ad invitare i cittadini, a liberarsi di plastiche ed altri rifiuti solo negli appositi contenitori, ed a riproporre il nostro numero di emergenza 320-6586551, al quale rivolgersi per segnalare tartarughe ed altri animali in difficoltà, sia in mare che in spiaggia ed anche sulla terraferma”.    
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