Bari, Prof universitario offende e discrimina le donne: sospeso

La richiesta di rimozione, inoltrata dalle consigliere nazionali di Parità al rettore dell'Università di Bari, Stefano Bronzini, riguarda il docente Donato Mitola dalla sua funzione di cultore di Bioetica presso la facoltà di Medicina

Redazione online

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Mercoledì 18 Novembre 2020, 14:38

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BARI - Con una lettera inviata al Rettore Stefano Bronzini, i consiglieri nazionali di Parità, Francesca Bagni Cipriani e Serenella Molendini, hanno chiesto la rimozione del docente Donato Mitola dalla sua funzione di cultore della materia di Bioetica presso la facoltà di Medicina dell’Università di Bari.

Il docente ha espresso nei confronti delle Donne (come testimonia il Video) frasi e "tesi scientifiche" per dimostrare che «non possono esserci Giudici Donne perchè giudicare significa essere imparziali, mentre le donne sono emotivamente più sensibili degli uomini e il loro processo decisionale è condizionato, anche se incoscientemente, dall'emotività».

«Parole terribili, ingiustificabili e discriminatorie», sono state definite dalle consiglieri nazionali di Parità.«A corredo delle sue gravissime affermazioni, mostra le immagini di un cervello maschile e di un cervello femminile in cui la rappresentazione della materia grigia di una donna è legata a generare il mal di testa, all'impulso per l'acquisto di gioielli e di scarpe e a parlare molto».

L'APPELLO DI LINK - L’associazione studentesca universitaria Link Bari denuncia un «episodio sessista e misogino» che ha come protagonista un docente di bioetica e filosofia morale durante una lezione on line per la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo barese. "Giudici donne non dovrebbero esserci, perché giudicare significa essere imparziali» avrebbe detto il professor Donato Mitola - denuncia Link - durante una lezione online. "Queste aberranti parole - spiega l’associazione studentesca - erano accompagnate da slides dove sosteneva che il giudizio delle donne fosse condizionato a causa della loro innata ed esagerata sensibilità ed emotività». Alessandro Digregorio, Senatore Accademico di Link Bari, invoca "l'intervento del preside della Scuola di Medicina e del rettore per chiarire la faccenda, affinché i luoghi del sapere non siano più teatri di simili episodi misogini». "Gli studenti e le studentesse hanno il diritto di ricevere una formazione critica verso l’esistente - dichiara Noemi Sassanelli, coordinatrice dell’associazione Link Medicina Bari - ma allo stesso tempo libera da discriminazioni e pregiudizi che da secoli ledono la figura della donna in ogni ambito. Non resteremo in silenzio: fuori il sessismo dalla nostra Università».

SOTTOSEGRETARIO DE CRISTOFARO: «PAROLE GRAVISSIME» - «Dover intervenire di nuovo sul sessismo di un docente universitario, due volte in una sola settimana è davvero assurdo se non fosse purtroppo vero, e questa volta è addirittura accaduto all’interno di una lezione con tanto di slide: «Giudici donne non dovrebbero esserci, perché giudicare significa essere imparziali e il giudizio delle donne è condizionato a causa della loro innata ed esagerata sensibilità ed emotività». Lo afferma il sottosegretario all’Università e Ricerca Peppe De Cristofaro.

«Questo ha detto - prosegue il sottosegretario di Sinistra Italiana Leu - il docente di Bioetica e Filosofia Morale della facoltà di Medicina e Chirurgia di Bari Donato Mitola e in foto la slide della lezione per cui non posso che associarmi alle parole di condanna dell’associazione studentesca Link di Bari».

«Il contenuto delle affermazioni non è sinceramente neanche commentabile e sarebbe risibile se non fosse un docente di Bioetica dell’Università italiana a sostenere queste assurdità. Sono certo - conclude De Cristofaro - che questa vicenda non passerà sotto silenzio».

LA SOSPENSIONE -  Il rettore dell’Università di Bari Stefano Bronzini ha disposto «nelle more di definitive determinazioni in merito, l’immediata sospensione del dottor Donato Mitola dall’incarico di cultore della materia e da qualsiasi altra attività di didattica e di ricerca di questa Università». La denuncia è nata dalla pubblicazione, da parte della Gazzetta, dei video di alcune lezioni del docente ripresa poi in una nota da parte di una associazione studentesca in cui si sono rivolti al presidente della Scuola di Medicina, il professor Loreto Gesualdo. 

L’Ateneo barese parla di «frasi lesive della parità di genere espresse che ad un primo esame contravvengono ai principi fondamentali enunciati dal Codice Etico di questa Università e, più in particolare, a quelli di eguaglianza e non discriminazione».

«L'Università degli Studi di Bari Aldo Moro - dichiara il rettore Bronzini - sarà sempre attenta e vigile sui temi dell’uguaglianza e condannerà sempre qualsiasi atto di discriminazione, diretta e indiretta, morale, fisica o psicologica, relativa al genere, all’età, all’orientamento sessuale, alla razza, all’origine etnica, alla diversa abilità, alla religione, alla lingua, alle convinzioni personali e politiche nonché alle condizioni personali e sociali»

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